CATANIA – L’avvocato Giuseppe Lipera su delega di Rosa Lombardo, madre di Antonino Speziale, ha presentato una denuncia al comando provinciale dei Carabinieri di piazza Verga a carico di Salvatore Lazzaro per falsa testimonianza resa nel corso del processo penale a carico del figlio, che è stato condannato con sentenza definitiva della Cassazione per l’omicidio di Filippo Raciti, morto nel corso degli scontri scoppiati durante il derby Catania – Palermo al Massimino il 2 febbraio 2007. Secondo i legali, infatti, Lazzaro che è l’autista del discovery presente a Piazza Spedini avrebbe reso dichiarazioni differenti alla polizia e davanti ai giudici. La difesa di Speziale nei fatti ripropone la tesi del ‘fuoco amico’, secondo cui, Raciti sarebbe stato ferito da un Discovery della polizia mentre faceva retromarcia davanti il piazzale dello stadio Massimino.
“Rosa Lombardo – spiega Lipera a LiveSiciliaCatania – ha denunciato Lazzaro, autista del discovery presente in piazza Spedini il giorno della partita, di aver reso dichiarazioni diverse nel processo rispetto a quanto affermato il 3 e il 5 febbraio 2007 alla squadra mobile. Alla polizia Lazzaro – afferma ancora il legale – ha raccontato che mentre stava facendo marcia indietro con il discovery ha sentito una botta, si è girato e ha visto l’ispettore cadere. Nell’udienza del 18 dicembre 2008 – continua il legale – l’autista del discovery ha invece riferito che Raciti si trovava a una distanza di circa 10 metri”.
La teoria del “fuoco amico” è stata già valutata e ‘bocciata’ da due Gip e in tutti i gradi di giudizio dei processi che si sono conclusi con la condanna, passate in giudicato, a 8 anni per Speziale. Nelle motivazioni della sentenza di condanna i giudici definiscono “suggestiva e senza fondamento d’indizio” questa ipotesi, ma che “é rimasto accertato” che l’ispettore “non restò vittima, come vorrebbe la difesa, del ‘fuoco amico’”.
I particolari della denuncia, con tutti gli atti allegati, saranno resi noti alla stampa nei prossimi giorni. Lipera ha inoltrato la denuncia per conoscenza al questore, al prefetto e al capo della polizia Manganelli. “Inoltre – aggiunge il legale – ho inviato la documentazione anche al procuratore generale presso la Corte d’Appello di Catania”. Il legale chiede che sia Tinebra a coordinare l’inchiesta, sollecitando di “valutare l’opportunità di chiedere la revisione del processo alla Corte d’appello di Messina”.
L’avvocato Giuseppe Lipera, comunque, sta contiuando a raccogliere altre informazioni e nuovi elementi a supporto di una loro richiesta di revisione del processo che presenteranno nelle prossime settimane alla Corte d’Appello di Messina.