CATANIA. L’Assemblea regionale siciliana chiuderà la sede di Catania che si trova a Palazzo Minoriti. L’edificio appartiene alla Provincia regionale, e non rinnoverà i contratti d’affitto degli uffici distaccati a Palazzo Artale e in piazzetta Sett’Angeli, a Palermo. Inoltre, come già preannunciato nei giorni scorsi, sarà chiusa anche la barberia di Palazzo dei Normanni. A parlare dei tagli con l’ANSA é il presidente dell’Assemblea regionale, Giovanni Ardizzone, a conclusione del primo consiglio di presidenza. Le decisioni saranno assunte con apposite delibere nei prossimi giorni “ma ho già dato queste indicazioni agli uffici”, avverte Ardizzone. “Questi provvedimenti, al di là dei risparmi, rappresentano un segnale chiaro – spiega Ardizzone – Bisogna capire che i tempi sono cambiati. In questo senso mi trovo in piena sintonia con il Movimento Cinque Stelle e col governatore”. “Il Parlamento è uno – ha sottolineato Ardizzone – Non abbiamo bisogno di altre sedi”. Nella sede di Catania lavorano un assistente e un coadiutore parlamentare, mentre la barberia é affidata a un assistente parlamentare che da anni fa barba e capelli alle ultime generazioni di parlamentari.
“Se la sede di Catania costa un milione di euro o 300 mila euro, sono il primo a dire che va chiusa. Ma se non costa quasi nulla, perché si appoggia a un’altra sede istituzionale, mi chiedo perché bisogna chiuderla, tra l’altro creando un disagio ai due dipendenti dell’Assemblea che dovrebbero essere trasferiti a Palermo. Gli sprechi non sono questi, ma altri”. Lo dice il deputato-segretario, Dino Fiorenza (Pds-Mpa), componente del Consiglio di presidenza dell’Ars, riunito oggi e che ha affrontato proprio il tema della chiusura della sede dell’Ars di Catania. Fiorenza ricorda che a Catania c’é anche una sede della Regione: “Lombardo l’ha utilizzata, ma se Crocetta non intende farlo, venga trasferita nella stessa sede dell’Ars, razionalizzando i costi”.