“Chiediamo le dimissioni immediate di Gesualdo Campo”. Questa la pretesa di ventisei dirigenti del dipartimento Beni culturali, insieme ai sindacalisti del Cobas Codir che rappresentano alcuni di loro. Motivo della richiesta sarebbe una “manifesta incapacità nella gestione del patrimonio culturale siciliano” e una pessima gestione del dipartimento stesso.
Per quanto riguarda la cattiva gestione e la riorganizzazione del dipartimento, emergerebbe solo ora un parere del Cga, il consiglio di giustizia amministrativa, del 17 aprile scorso che darebbe ragione al sindacato e a tutti coloro che avevano avanzato ricorso. Nei mesi scorsi gli stessi ventisei dirigenti che oggi chiedono la testa di Campo, fra cui Adele Mormino, già soprintendente ai beni culturali di Palermo, Matteo Scognamiglio, ex soprintendente ai Beni culturali di Caltanissetta e Simonetta Scordato, dirigente responsabile sempre in ambito culturale, si sono rivolti al Cga accusando Campo di aver fatto nomine e affidato enti, parchi e musei a personale non adatto alle mansioni.
“Il Cga ha censurato il comportamento dell’amministrazione. Campo, in base al giudizio del Cga, avrebbe portato avanti delle scelte illegittime – afferma Michele D’Amico dei Cobas Codir – Ma nonostante tutto il dirigente generale è andato avanti senza tenere conto di quel parere. Contemporaneamente è anche responsabile della chiusura di siti museali, nonostante le risorse economiche assegnate dall’Aran per le turnazioni e gli accordi dipartimentali sottoscritti e non applicati proprio in materia di aumento della fruizione del patrimonio culturale”.