Nessuna decisione “a tavolino”. Nessun diktat dall’alto. Magari da Roma. I giovani del Pd chiedono a gran voce, e non è la prima volta, un maggiore coinvolgimento nelle scelte. Maggiore partecipazione.
E il tema, lo strumento attraverso il quale questa partecipazione può essere garantita, in vista della prima tornata utile, quella importantissima delle regionali siciliane, è ovviamente rappresentato dalle primarie.
Di fronte alla possibilità, infatti, che il gioco delle alleanze, e in questo caso l’avvicinamento tra i democratici e l’Udc, possa spingere a mettere sul tavolo delle trattative anche il nome del candidato governatore, i giovani del partito insistono: “Primarie”. Una voce, del resto, che trova ampia condivisione anche in altre aree del centrosinistra, come quella che al momento sta spingendo e accompagnando la corsa di Rosario Crocetta.
Ma adesso, come detto, è la volta dei “giovani democratici”. A Catania, ad esempio, i militanti e i dirigenti del Pd hanno deciso di inviare una lettera aperta al segretario regionale Giuseppe Lupo: “Non è ammissibile – scrivono – che si continui a discutere su un argomento come le regole. Proprio in questi giorni il nostro partito a livello nazionale ha lanciato, all’interno dell’Assemblea Nazionale, il percorso per le elezioni politiche del 2013. Chiediamo che quel percorso, che individua i soggetti politici e gli interlocutori sulla base di un Manifesto di Intenti o un Patto di Idee e Valori che sia base programmatica della coalizione, si qualifichi sull’unico strumento che, statutariamente e politicamente, può oggi portare (di fronte alla moltiplicazione di candidati alla presidenza) alla scelta del candidato presidente per le elezioni regionali. Questo strumento sono le primarie”.
“Non esistono percorsi alternativi – ha aggiunto Damiano Pagliaresi, segretario provinciale dei Giovani democratici etnei e primo firmatario dell’appello, sottoscritto dai giovani del Pd Catania oltre che dal segretario nazionale Fausto Raciti – non è possibile appaltare a nessun altro consesso la scelta del candidato presidente. Siamo il Partito Democratico, il candidato presidente dovrà essere scelto dai siciliani, altrimenti un pezzo importante della nostra prassi politica rimarrà per strada, e con essa un pezzo della nostra identità”.
E lo stesso malumore si respira nel capoluogo. “Il nostro partito – ha detto infatti il segretatio dei Giovani democratici di Palermo Marco Guerriero – si sta avvitando su se stesso, in un dibattito che si ferma alle alleanze e che non da spazio a nomi e programmi per il cambiamento della Sicilia. Non possiamo – ha aggiunto – chiudere il nostro partito alla società siciliana che vuole cambiare. Il Partito Democratico ha nel suo dna il tratto delle primarie per la scelta dei candidati. Pertanto chiediamo con decisione e convinzione l’indizione di elezioni primarie per la scelta del candidato presidente. Il nostro è il maggior partito del centrosinistra siciliano, non possiamo non avere un nostro programma e un nostro candidato da sottoporre al giudizio delle altre forze politiche e dei siciliani”.