Fuori dalla scena politica da quando è in carcere per avere favorito la mafia, Totò Cuffaro continua a suscitare amori e rancori. Nella sua Raffadali (Agrigento), dove è sindaco il fratello Silvio, è finita in bagarre al consiglio comunale tra maggioranza e opposizione. Lo scontro è avvenuto all’improvviso, quando il capogruppo dell’opposizione Aldo Virone ha presentato una mozione di censura nei riguardi del presidente del consiglio Gaspare La Porta (Udc) che durante la recente inaugurazione della Chiesa madre del paese aveva espresso parole d’elogio all’ex presidente della Regione siciliana.
”Siamo in una terra difficile – ha detto Virone – dove chi rappresenta le istituzioni deve fare una scelta chiara e non ingenerare dubbi o equivoche interpretazioni con le proprie parole: o sta con chi la mafia la combatte ogni giorno, o sta con quel sistema di potere che ha fiancheggiato la criminalità organizzata fino ad esserne condannato”.
Dai banchi della maggioranza sono partite invettive nei confronti dell’esponente politico democratico. Giunti al voto, mentre il presidente del consiglio comunale usciva dall’aula, il consigliere Claudio Di Stefano, neo reggente dell’Udc locale, si associava alle parole d’elogio a Totò Cuffaro esprimendogli il ringraziamento e la vicinanza della collettività raffadalese e dei consiglieri di maggioranza. Alla fine la mozione di censura è stata bocciata, solo tre i voti favorevoli: Aldo Virone, Giovanni Mangione e Salvatore Salemi.