Consiglio, salta la seduta | Ancora caos a Palazzo - Live Sicilia

Consiglio, salta la seduta | Ancora caos a Palazzo

Per la seconda sera consecutiva Sala delle Lapidi non raggiunge il numero legale e la seduta, ancora una volta, salta. Gli inquilini di Palazzo delle Aquile avrebbero dovuto ascoltare i commissari dell’Amia, che chiedono un adeguamento del contratto di servizio pari a 18-20 milioni in più già da questo bilancio, ma adesso tutto è rinviato a stasera o eventualmente a venerdì.

Sono ormai tre settimane che il Consiglio non riesce a riunirsi e intanto il termine del 30 giugno si avvicina: entro quella data andrebbe approvato il bilancio, anche se in questo caso un eventuale slittamento non comporterebbe grandi conseguenze; diverso il discorso per la delibera di aumento del coefficiente Tarsu che, se non verrà esitata entro fine mese, costringerà la giunta ad abbassare le aliquote restituendo ai palermitani una cifra che va dai 5,5 ai 7,5 milioni di euro, tesoretto che invece Cammarata vorrebbe destinare al sociale o alle società partecipate.

Sul punto è probabile che si arrivi a un accordo fra maggioranza e opposizione, mentre sull’Amia il confronto resta aperto anche dentro ai partiti. Ieri sera, infatti, i consiglieri erano appena 19 contro i 20 necessari ma le assenze erano evidenti in tutti i gruppi. Alcuni hanno preferito restare fuori dall’Aula, altri invece non si sono proprio presentati: basti pensare che del centrosinistra erano presenti all’appello appena in cinque (Totò Orlando, Angelo Ribaudo, Ninni Terminelli, Salvo Alotta e Antonella Monastra).

Per oggi è attesa la relazione dei commissari, che dovranno anche capire con la presidenza del Consiglio si ci sarà il tempo di una nuova audizione: la prossima settimana Sala delle Lapidi infatti sarà impegnata in un tour de force fra bilancio e delibera Tarsu e potrebbe mancare lo spazio per ascoltarli. Una prospettiva che, secondo alcuni, non dispiacerebbe più di tanto ad alcuni settori del centrodestra. Dal momento che l’amministrazione non avrebbe da dove prendere i soldi per l’adeguamento del contratto di servizio, sarebbe più facile non ascoltare i commissari, far finta di niente e rimandare tutto all’assestamento di novembre. Ipotesi però negata con forza dagli ambienti vicini alla maggioranza.

“Perché non sono entrato in Aula? Perché ci sono delle priorità: prima garantiamo le aziende con la delibera che aumenta il coefficiente Tarsu, e non la tassa, e dopo incontreremo i commissari”, ha dichiarato Giuseppe Milazzo del Pdl. “Vorrei sapere – continua Milazzo – perché da tre giorni, anziché riprendere in mano una delibera che ci permetterebbe di riequilibrare il bilancio, ci occupiamo di altro. Così facendo il Ragioniere generale sarà costretto a notificare lo squilibrio. Questo è un consiglio disfattista, anche se avessimo ascoltato i commissari non avremmo saputo cosa dirgli, visto che abbiamo sette milioni bloccati. Sarebbe stata una presa in giro, per loro e per la Gesip”.

Per Salvo Alotta, vicepresidente vicario del consiglio comunale, la seduta è saltata “a causa dell’irresponsabile assenza della maggior parte dei consiglieri che non ha evidentemente chiaro quanto sia importante approvare il bilancio. E’ un dovere, per questo Consiglio, approvare il bilancio e la delibera Tarsu per liberare somme da destinare al sociale, e in primis all’assistenza per anziani e disabili psichici che è ormai ferma dallo scorso settembre”.

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