Dichiarare “inammissibile” il ricorso presentato in Cassazione dai legali del senatore del Pdl Marcello Dell’Utri in relazione alla richiesta di spostare da Palermo a Caltanissetta, per “legittimo sospetto” sulla imparzialità dei giudici, il procedimento per calunnia in corso innanzi alla Corte d’Appello di Palermo. Lo ha chiesto ai supremi giudici della Seconda sezione penale della Cassazione, nella sua breve requisitoria, il sostituto procuratore generale della Suprema Corte Oscar Cedrangolo. Per la Procura di Piazza Cavour, dunque, non ci sono ragioni per ritenere che il processo per calunnia subisca un “condizionamento ambientale” come sostenuto dagli avvocati Giuseppe Di Peri e Pietro Federico, difensori di Dell’Utri.
Il collegio della Seconda sezione penale della Cassazione – presidente Giuseppe Cosentino – entrerà in camera di consiglio a breve e la decisione sarà nota stasera o domani. Il processo per calunnia – nel quale Dell’Utri è stato assolto in primo grado, mentre la Procura ha presentato ricorso in appello – è una ‘costola’ del procedimento principale per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito del quale Dell’Utri è stato condannato, in secondo grado, a sette anni di reclusione (contro i nove del primo grado). Il senatore è accusato di calunnia aggravata, nei confronti dei collaboratori di giustizia Francesco Di Carlo, Francesco Onorato e Giuseppe Guglielmini, per aver ordito un piano insieme a un ex esponente della Sacra Corona Unita, per dimostrare che i tre ‘pentiti’ si erano messi d’accordo per accusarlo falsamente. Se la richiesta di spostare il processo per legittimo sospetto fosse accolta, il ‘trasloco’ dovrebbe avvenire a Caltanissetta ma probabilmente finirebbe a Catania perchè a ‘dirigere’ la sede nissena è andato Claudio Dell’Acqua che ha presieduto il processo d’appello per mafia.
