Le imprese che hanno operato nel polo petrolchimico Augusta-Priolo dovranno pagare per i danni ambientali arrecati all’area. Questo è il risultato di una sentenza della Corte Ue di giustizia, secondo cui “gli operatori che hanno impianti limitrofi a una zona inquinata possono essere considerati presunti responsabili dell’ inquinamento”. La Corte Ue si è pronunciata dopo essere stata investita dal Tar della Sicilia che dovrà decidere su alcuni ricorsi presentati da Erg, Eni, Polimeri Europa, Syndial contro alcuni provvedimenti che le obbligano ad adottare misure per la riparazione del danno ambientale nella zona di Priolo accollandosene gli oneri finanziari.
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