Rischio aggiotaggio: l’assessore Armao nell’occhio del ciclone. Con le opposizioni che ne chiedono la testa per i suoi rapporti pregressi con le società del gruppo Falck. E il presidente dell’Ars Francesco Cascio che lo bacchetta chiedendogli spiegazioni sulla sua intenzione di querelare Antonello Cracolici, capogruppo del Pd all’Ars, reo di aver fatto scoppiare il caso fino a portarlo sulla scrivania di Lamberto Cardia, il presidente della Consob, l’ente che controlla le società quotate in Borsa.
L’accusa di Cracolici parla di “oggettivo condizionamento dell’andamento borsistico a seguito della pubblicazione di notizie non suffragate da atti amministrativi”. Il capogruppo del Pd fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Armao a “Il sole 24 ore” il 30 settembre scorso in cui l’assessore alla Presidenza ipotizzava un risarcimento alla Actelios per le opere avviate relative alla costruzione dei termovalorizzatori e poi interrotte dall’annullamento del bando di concessione da parte della Regione siciliana. Ma venti giorni prima la giunta regionale si era espressa in maniera opposta dichiarando nulli gli atti di gara dopo la pronuncia della Corte europea che sanciva l’illegittimità della procedura adottata.
+5,99%. Di più. Sulla base della riapertura della trattativa con la Regione, l’Actelios, a nome anche delle tre società partecipate (Palermo Ambiente Scpa, Platani Energia Ambiente Scpa, Tifeo Energia Ambiente Scpa), dirama il 19 ottobre un comunicato ufficiale in cui “si dichiara interessata al nuovo piano rifiuti” della Regione. Nella stessa nota, la società del gruppo Falck prende atto che “da parte della Regione Sicilia è percorribile l’ipotesi di un accordo sul risarcimento per i lavori eseguiti, il cui ammontare sarà valutato da un collegio peritale super-partes”. Il giorno dopo, a piazza Affari, il titolo vola registrando un +5,99 per cento in una giornata “nera” che ha visto la chiusura negativa di Milano e delle altre piazze borsistiche europee. L’ipotesi al vaglio della Consob sarebbe, dunque, di aggiotaggio, non di “insider trading” come annunciato dallo stesso Cracolici.
Le consulenze. Gaetano Armao, avvocato amministrativista di fama e attuale assessore regionale alla Presidenza con delega all’emergenza rifiuti attraverso il ruolo alla Protezione civile, ha intrattenuto col gruppo Falck un rapporto di lavoro per sette anni. Per le sue consulenze alle tre società partecipate che avrebbero dovuto realizzare i termovalorizzatori, l’assessore alla Presidenza avrebbe ricevuto – rivela l’edizione locale di Repubblica – un compenso di 300 mila euro l’anno. E, secondo il quotidiano, Armao avrebbe ancora un contenzioso economico in atto col gruppo. Fatti che Armao ha seccamente smentito. “Ho chiuso ogni rapporto con Falck e non c’è un solo atto che possa anche lontanamente far pensare cose diverse”.
Le reazioni. Nino Dina dell’Udc sostiene la “tesi complottistica”. “Dietro lo stop e il riavvio a signhiozzo della discarica di Bellolampo e il rinvio sine die della riforma degli Ato rifiuti – spiega il parlamentare – c’è una precisa strategia del governo Lombardo che mira a ottenere la dichiarazione di emergenza per gestire in solitudine e con pieni poteri le politiche ambientali in Sicilia”. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, difende il suo assessore. “La Regione non deve scucere un euro – ha detto – Armao ha solo manifestato la possibilità di un indennizzo per la Flack, ma potrebbe essere anche lo Stato a garantirlo. Non dimentichiamoci che Armao ha rinunciato a molti incarichi ben remunerati per fare l’assessore. Resterà accanto a me nella vicenda dell’emergenza rifiuti, nella trattativa con Falck. Certo – precisa il governatore – se dovessi accorgermi che è in malafede, che cerca vantaggio personale, lo manderei via. Ma è un discorso generale, che vale per tutti”.