Yongman Kim, il cinefilo americano di origini coreane, che nei mesi scorsi ha donato al Comune di Salemi una collezione di circa 60 mila film in lingua originale, ha in augurato ieri sera “Visioni”, prima edizione del Festival Internazionale del Cinema Religioso. Il collezionista americano, visibilmente commosso per l’accoglienza riservatagli dai numerosi ospiti della serata, ha esordito con una battuta: “Immaginavo di essere accolto da una grande famiglia mafiosa. Ma le vostre facce non sono come quelle dei mafiosi italo americani…”.
Ad accoglierlo c’erano Vittorio Sgarbi, critico d’arte e sindaco di Salemi, il direttore artistico del Festival Nicolas Ballario, il critico e fondatore del Sindacato dei giornalisti cinematografici Gregorio Napoli, oltre a numerose autorità politiche ed istituzionali tra cui l’assessore regionale alla Famiglia Caterina Chinnici.
Ma, a parte le battute, Yongman Kim ha raccontato com’è nata l’idea di donare la collezione di film a Salemi quando a contendersela erano diverse università americane: “E’ stata una e-mail inviatami da Franca Pauli della Fondazione Clio a convincermi che qui a Salemi questa collezione sarebbe stata valorizzata al meglio. Le parole che mi ha scritto rivelavano curiosità, interesse, ma soprattutto passione. Ho deciso così di portare la collezione a Salemi pur avendo avuto le proposte di numerose e prestigiose università americane”.
Alla serata inaugurale di ieri sera ai lati del palco campeggiavano due “mummie”, quelle di Carmelo Bene e Pier Paolo Pasolini, realizzate dall’artista siciliano Cesare Inzerillo. Resteranno sul palco per tutta la durata del festival. “Sono un po’ – ha spiegato Sgarbi – come i protettori di questo festival, perché nell’idea che ci ha ispirato riconosciamo molte provocazioni e verità raccontate e dette da questi due grandi artisti. Il festival in questo modo vuole anche ricordarli invitando gli spettatori a rileggerli e rivisitarli”.
Ed è così che ieri sera è stato possibile riascoltare la voce registrata di Carmelo Bene declamare il celebre “Monologo dei Cretini”, mentre di Pasolini sabato 3 ottobre sarà proiettato “Il Vangelo secondo Matteo”.
Particolarmente emozionante la lettura che Moni Ovadia ha fatto delle lettera che l’intellettuale ebrea Edith Stein mandò a Pio XI il 12 aprile del 1993 sulla persecuzione degli ebrei in Germania, predicendo la Shoa.
La lettera è stata pubblicata nel 2003 dal quotidiano francese «Le Monde» dopo che, il 15 febbraio del 2003, per volontà di Giovanni Paolo II, è stata aperta agli studiosi la sezione dell’Archivio Segreto Vaticano relativa ai rapporti tra Santa Sede e Germania durante il pontificato di Pio XI, cioè dal 1922 al 1939.
Il festival prosegue domani sera con la proiezione, alle 20,30, del film “Madri” di Barbara Cupisti, e alle 22,30 di “Prima della Pioggia” di Milcho Manchevski con una presentazione di Monsignor Dario Edoardo Viganò, critico cinematografico. Il Festival è organizzato in collaborazione con “Ciak”, il più importante mensile italiano di cinematografia diretto da Piera Detassis. Le proiezioni si svolgono nel Nuovo Cinema Teatro di via Rocco Chinnici aperto al pubblico ieri sera. Gli allestimento sono stati curati da Giada Cantamessa.
Moltissime le anteprime, tra cui “Matteo Ricci, un gesuita nel regno del drago” presentato dal regista Gjon Kolndrekaj, e “L’importanza di essere scomodo: Gualtiero Jacopetti” di Andrea Bettinetti, documentario sulla vita del grande regista. Jacopetti verrà insignito del primo “Premio Kim alla carriera” che verrà consegnato dallo stesso Yongman Kim.
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