Si è già presentato in maniera scherzosa ma al contempo decisa: Devis Mangia (nella foto, fonte palermocalcio.it) sa il fatto suo ed esordisce così: “Non penserò di essere una soluzione temporanea, darò tutto me stesso e vediamo come va. Da dove ripartire? Dall’entusiasmo, prima nostro e poi trasmetterlo all’esterno. Ecco la prima cosa che dirò ai ragazzi: Namu arruspigghiari u sangu”.
Davvero colorite quindi le prime parole di Mangia che poi continua la conferenza stampa: “Prima inizio a lavorare, poi decido come giocare, quale modulo si sposa meglio per i ragazzi. Patentino? No problema, sono ammesso al corso di Coverciano e non avrò problemi”.
Mangia parla anche del capitano Miccoli: “E’ il mio capitano. Per me è importante, parlerò con lui perché voglio che sia il primo a trasmettere entusiasmo. Non affronto questioni di utilizzo, 20, 30 minuti, non è questo il problema. Pioli? Non l’ho sentito, ma non per mancanza di rispetto. Prima mi faccio un’idea della squadra. Non conosco nessuno. Preoccupazione dei tifosi? E’ legittimo, mi farò conoscere. Io come Montella? Spero di riuscire a comportarmi come lui. Cosa mi ha detto Zamparini? Mi ha chiamato chiedendomi se me la sentivo ad assumere l’incarico di allenatore della prima squadra. Ho risposto di si, perché amo fare questo mestiere. Io traghettatore? Solo Caronte lo era, ma in quel caso si parla di morti”.
“Dal Capaci (formazione dilettantistica del palermitano affrontata ieri nell’ultima volta come tecnico della Primavera. ndr) all’Inter? Ovvio che c’è una grande differenza, ma andremo a giocarcela. Nel pomeriggio parlerò alla squadra sperando poi di ricreare il giusto entusiasmo in loro e nella tifoseria. Non voglio vedere nell’ambiente un pessimismo programmato. Il Palermo merita altre vetrine”.
Mangia conclude così: “L’obiettivo? La gara con l’Inter. Dopodichè, la partita dopo”. Intanto arriva anche l’ultima rivelazione di Zamparini sull’esonero di Pioli: “Ho preso la decisione di mandare via Pioli di comune accordo con tutto lo staff perchè abbiamo ritenuto che non avesse preso in mano la situazione. Avevo troppa paura di retrocedere”.