Passano gli anni, vanno via allenatori, calciatori e direttori sportivi, ma l’anima del Palermo resta sempre la stessa: Fabrizio Miccoli. E’ ancora il capitano rosanero a regalare una vittoria nell’ultima amichevole che il Palermo gioca in ritiro; 1-0 all’Hellas Verona in una calda serata d’agosto trentina. La squadra di Sannino s’impone grazie alla punizione liftata di Miccolinho – più che mai dopo la cessione di Balzaretti – unico senatore di una formazione ricca di giovani e ancora in rodaggio in vista dei primi impegni ufficiali. Vincere fa bene a questo Palermo che dopo la partita di oggi fa capire di essere una squadra che rispecchia in pieno le peculiarità del proprio allenatore. I rosa quando alzano i ritmi della manovra divengono pericolosi e belli anche da vedere; se gli avversari però iniziano a far salire i giri delle proprie avanzate, tutto per la formazione palermitana diventa più difficile e si rischia anche di capitolare. Per il resto, quello andato in campo questa sera è un Palermo che sente ovviamente la stanchezza dei tanti giorni di ritiro, ma che capisce pian piano i dettami tattici di Sannino. Nel primo tempo meglio che nella ripresa, ma alla fine sicuramente il bilancio di questo precampionato non può che essere soddisfacente. La cronaca.
Il Palermo si schiera come sempre con il 4-4-2 con Pisano e Mantovani sugli esterni di difesa, Munoz e Cetto coppia centrale. In mezzo ci sono Barreto e Donati con Bertolo e Brienza ad agire sulle corsie laterali, Ilicic e Miccoli in avanti. Nel Verona c’è l’ex Bacinovic a centrocampo. La gara si gioca a Trento, ma l’Hellas è come se giocasse in casa con i suoi tanti sostenitori presenti sugli spalti. Il match non è sicuramente vibrante, le squadre spesso si studiano senza mai affondare il colpo. Sannino in panchina è tarantolato e spesso rimbrotta Cetto – che secondo il tecnico – dovrebbe giocare con più libertà ed essere capace di imbastire l’azione. I rosa rischiano poco, anche perché il motore dei gialloblù, Hallfredsson è spento. Bene Barreto con Donati, in mezzo i due fabbricano tante azioni che però non vengono capitalizzate dagli alfieri offensivi. Al 45’ ci pensa però il solito Fabrizio Miccoli a illuminare la gara: punizione dal limite a giro e palla all’angolino; nulla da fare per l’impacciato portiere del Verona, Rafael. Rosa in vantaggio meritatamente. Nella ripresa Sannino testa anche altre pedine. Fuori Mantovani e dentro Milanovic, poi spazio anche per Kurtic che prende il posto di Donati; dentro anche Benussi al posto di Ujkani. Il Palermo prova sempre a essere protagonista, però, si trova di fronte una formazione organizzata e probabilmente pronta per un gran campionato di serie B. Il tecnico scaligero Mandorlini ribadisce sempre ai suoi di tenere d’occhio Brienza e Miccoli, proprio quest’ultimo da calcio d’angolo colpisce il palo e sfiora un clamoroso gol; subito dopo il capitano rosanero abbandona il campo a favore dell’argentino Dybala. Il Verona sfiora il pari al 55’ con Gomez che da buona posizione non riesce a trovare la porta. Sempre Gomez colpisce in pieno la traversa e poi dopo qualche minuto Bjelanovic fallisce un colpo di testa ravvicinato che avrebbe fatto secco Benussi. I rosa calano, alza i ritmi il Verona, mentre Sannino continua la girandola di cambi inserendo anche Viola. Troppo fragile la difesa rosa nella ripresa; il Verona gioca molto palla ed entra in area palermitana svariate volte. La squadra di Sannino in mezzo però dà l’idea di essere in forma, Kurtic fa quello che chiede Sannino aiutando i compagni dietro ma cercando anche di giocare la palla con gli attaccanti. Finisce 1-0 con il Palermo che nei minuti finali non rischia più nulla. Soddisfatto Fabrizio Miccoli: “Abbiamo fatto un buon primo tempo, c’è tanta fatica perché abbiamo lavorato tanto durante il ritiro, ma penso che al di là del risultato ci siano stati dei passi avanti. Complimenti a noi e al mister, perché noi lavoriamo bene e lo stiamo seguendo”.