Iachini: "I viola restano forti | Al Franchi serve personalità" - Live Sicilia

Iachini: “I viola restano forti | Al Franchi serve personalità”

Il tecnico del Palermo mette in guardia i suoi in vista di quello che potrebbe rappresentare un vero e proprio scontro diretto per l’Europa. I viola non attraversano un buon momento di forma, ma secondo l'allenatore rosanero restano comunque un avversario ostico.

PALERMO – Tempo di ricordi per Beppe Iachini, che a Firenze torna da avversario dopo aver vissuto gli anni migliori della carriera. Al “Franchi”, quando è tornato da giocatore del Palermo dieci anni fa, gli è stata tributata una standing ovation. Domani, in quello che è uno scontro diretto per l’Europa, ci sarà da aspettarsi un altro abbraccio dalla tifoseria viola: “E’ passato un po’ di tempo – ammette Iachini – ho passato stagioni belle a Firenze, certi attestati di stima vanno al di là del campo. Vuol dire che si è lasciato un ricordo positivo per la serietà e per il lavoro fatto”. Mettendo da parte gli affetti, però, per novanta minuti la Fiorentina sarà soltanto un’avversaria da battere. Sfida difficile, soprattutto sul suo campo: “La Fiorentina è una squadra forte, attrezzata. Della Valle li ha portati ad alti livelli, Montella è un allenatore bravo che da diversi anni ha costruito una squadra di qualità, che gioca un buon calcio. Per il Palermo si prospetta una gara da affrontare con attenzione e personalità. Loro a Parma hanno fatto una partita importante e il risultato non c’è stato solo perché non è arrivato il gol, però la prestazione c’è stata. Si conoscono a memoria, a prescindere dalla situazione del portiere. Giocherà un altro ragazzo su cui lo staff tecnico punta molto, non vedo difficoltà”.

Il Palermo si presenterà a Firenze reduce dalla goleada inflitta al Cagliari, nella quale la porta di Sorrentino è tornata ad essere inviolata: “Alcuni gol sono venuti fuori per errori individuali, nel calcio ci possono stare ma non ci hanno permesso di portare punti in più. Noi vogliamo dare continuità alle prestazioni con un atteggiamento positivo. Il risultato poi è figlio di diverse cose, noi non dobbiamo cambiare la nostra testa. L’essere una squadra rivelazione ci deve dare maggiore entusiasmo e convinzione, ma non presunzione e mancanza di umiltà. Se manteniamo l’intensità e la voglia di migliorarsi alta, abbiamo ancora dei margini di miglioramento”. A proposito di Sorrentino, Iachini ribadisce ancora una volta la sua intenzione di voler mantenere intatto il gruppo a gennaio: “Sono stato chiaro, qui non va via nessuno. Se parte qualcuno è solo per dargli maggiore spazio, come Makienok e Bamba, o forse Milanovic se trova una soluzione. A noi non interessa il mercato, siamo concentrati sul campionato, a meno che qualcuno alzi la mano e dica di aver un’opportunità di giocare di più. Non possiamo fare nulla anche in entrata. Che sia Sorrentino o un altro non cambia”.

I pericoli maggiori della Fiorentina possono arrivare dai suoi funamboli. Gomez non vive un momento di forma particolarmente felice, ma i trequartisti viola restano ispirati e possono decidere il match in ogni momento: “Montella ha giocatori che in ogni momento possono andare in zona gol. Gomez lo conosciamo, ha fatto la Champions, poi Cuadrado, Borja Valero e Joaquin è gente che ti nasconde la palla, brava nell’uno contro uno. Nell’arco dei 95 minuti, l’imponderabile è dietro l’angolo. Questi sono giocatori che possono creare sempre una giocata. Dobbiamo cercare di non sbagliare quasi nulla, anche quando saremo noi in fase di possesso. Dobbiamo essere bravi in transizione perché loro sanno attaccare bene gli spazi”. Il Palermo, dal canto suo, può puntare sull’imprevedibilità dei suoi esterni: “E’ una cosa che avevamo raggiunto anche lo scorso anno in serie B. L’idea era di riportare gli stessi principi e la stessa mentalità in serie A, sebbene con avversari diversi per organizzazione e palleggio. La volontà era quella di crescere, anche ad inizio campionato abbiamo fatto delle buone gare. Abbiamo migliorato molto la fase di palleggio, di possesso e di profondità. Le chiamo le tre P, c’è anche una quarta che è la pazienza. Sono armi che per le mie squadre sono fondamentali. Oggi siamo ad un buon livello, la scorsa settimana avevo detto 85-90%, ma l’emblema delle azioni finali sta nella volontà di dare profondità alle azioni. Guardate il gol al 94′ col Sassuolo: Lazaar, invece di spararla in mezzo, l’ha data a Vazquez per poi andare in profondità. Stessa cosa sul quarto gol fatto al Cagliari”.

Un’ultima battuta, infine, sul paragone tra Paulo Dybala e Vincenzo Montella. Lo stesso allenatore della Fiorentina ha ammesso di rivedersi nel bomber rosanero, che per Iachini ha però ancora margini di miglioramento: “Quando sono arrivato a fine settembre dovevo pensare a coniugare gioco e risultati, però ho voluto anche valutare individualmente i miei giocatori. Più passavano le settimane, più ero convinto che Dybala andasse messo vicino alla porta per determinare le giocate finali, pur non avendo la stazza. In questo senso andava a ricordare gente come Rossi e Montella, anche se Montella era più scaltro in area. L’idea che ho avuto su Paulo è stata quella, qualcuno lo vedeva come trequartista o addirittura come esterno ma io sono andato avanti per la mia strada. Bravo anche lui a crederci, è cresciuto molto”.


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