PALERMO – Quattro giorni di allenamenti a Palermo per proseguire il proprio cammino in vista della prima partita ufficiale della stagione in Coppa Italia il 6 agosto contro la vincente di Virtus Francavilla e Imolese. Una partita che è in cima ai pensieri del tecnico rosanero Bruno Tedino: “Stiamo preparando la Coppa Italia, non è facile fare amichevoli di livello – racconta Tedino in conferenza stampa alla vigilia dell’amichevole contro il Monreale – Stiamo facendo un lavoro progressivo, le gambe dei giocatori sono molto pesanti. Stiamo lavorando molto bene, anche se ci sono dei piccoli microtraumi a livello fisico molto importanti. Se riuscissimo ad andare avanti in Coppa Italia lì si andrebbe in crescendo e alla ricerca di una condizione ottimale. La Coppa Italia è per noi un appuntamento molto importante e di spessore, ci servirà tantissimo sotto il punto di vista aerobico per cominciare un campionato nel miglior modo possibile”.
La squadra sta lavorando bene, Tedino è soddisfatto di quanto visto finora da parte dei suoi ragazzi, ma è consapevole che ancora manca qualcosa in alcune zone del campo: “Nei reparti abbiamo qualche difficoltà numerica. Abbiamo perso recentemente Goldaniga e Ingegneri, la difesa va un po’ puntellata. Ci piace però fare le cose con cautela e meticolosità se vogliamo fare le cose per bene. Ci servono quei giocatori con le caratteristiche che chiedo io, soprattutto a livello morale. Stiamo lavorando con il direttore e con tutto lo staff per colmare queste la cune. A centrocampo siamo messi molto bene, con giocatori che hanno caratteristiche complementari. L’idea è quella di fare un calcio dove il gioco lo interpretano tutti: se Jajalo, Gnahoré, Murawski o Chochev venissero marcati non avremmo modo di costruire gioco. Non c’è un giocatore designato per questo compito. In attacco siamo in molti, dovrò fare delle scelte nel momento giusto, anche se ho già un’idea. Il leader, comunque, resta sempre il gioco, una somma di ragazzi con moralità altissima e voglia di riscatto”.
Al centro dell’attenzione a Palermo in questa settimana è stata la protesta di mercoledì dei tifosi. Un evento che ha segnato la squadra: “È normale che mercoledì non sia successa una cosa abituale. Se devo essere sincero, però, noi come gruppo di lavoro non ne abbiamo risentito. Avevamo solo in testa di allenarsi al massimo in allenamento. Mi dispiace che non ci sia il connubio tifoseria-società, ma noi non abbiamo avuto un tornaconto negativo. Abbiamo capito la situazione, ma sinceramente come staff tecnico avevamo un compito ben preciso. Non vogliamo alibi, voglio gente che non abbia mai un alibi e che dia sempre il massimo per chi ci paga e per chi ci viene a vedere. Un dovere sacrosanto dal punto di vista tecnico e morale”.
“In questo momento sono molto sereno, capisco cosa significhi una retrocessione e la contestazione – prosegue Tedino – Noi, però, abbiamo solo una possibilità: distrarci da queste cose. Andremo in campo estraniandoci da queste cose, non dobbiamo guardarci dietro perdendo energie nonostante riguardino Palermo città ed il Palermo calcio. Noi daremo il 101% delle nostre possibilità dal punto di vista morale, tecnico e fisico. Secondo il mio punto di vista sarebbe stato più bello avere entusiasmo, 500 tifosi che ci applaudono invece dei contestatori. Questa sfida, però, la affronteremo con le persone che amano Palermo per riportare il club nella categoria che appartiene. Bisogna essere un gruppo forte e sano, uno che ha in mente bene cosa vuole fare”.
Dopo la retrocessione, però, il Palermo è tornato a credere in se stesso come racconta il tecnico: “Vedo giocatori delusi e scoraggiati, ma ho detto loro che è un pensiero ed una forza che devono avere. Se c’è del menefreghismo significa che non ci tiene al Palermo calcio, invece ho visto dei ragazzi molto tristi. È chiaro e lampante che con l’inizio della stagione serviva che scattasse una scintilla. C’è stato, anche grazie all’arrivo di qualche giocatore. Stiamo lavorando con il paraocchi perché in questo modo dobbiamo far capire alla città intera che stiamo facendo un grandissimo lavoro per la città e per tutti”.
Tedino si è poi soffermato su alcuni giocatori del reparto offensivo, quello dove c’è abbondanza: “Coronado è un giocatore che ha caratteristiche diverse da tutte, è internazionale. In Italia a livello tattico siamo molto meticolosi e precisi, stringendo a volte il campo di azione. Murawski mi ha colpito ieri con un grande inserimento senza palla. Sono cose che si colgono per l’internazionalità. Tutto ciò appartiene a Coronado e cercheremo di sfruttare determinate caratteristiche. Nestorovski ha bisogno di una squadra che lavori, io sto notando che c’è massima disponibilità da parte di tutti. Trajkovski sta facendo molto bene, si sta integrando perché neanche lui sa le sue potenzialità ed i mezzi tecnici che ha, deve solo migliorare su alcuni aspetti. Continuando così può fare la differenza in Serie B. Bisogna guardare le qualità anche di uno sviluppo offensivo, non è un caso che il Napoli nonostante abbia perso Higuain abbia continuato a segnare con altri 3-4 giocatori. Serve un gioco organizzato per orientare i giocatori verso le loro funzionalità”.
Diverso, invece, il discorso legato al portiere: “L’idea era quella di mettere Posavec nella situazione ideale, crediamo molto nelle sue potenzialità, va sostenuto, spinto e spronato. Resta sempre l’idea di mettere un alle sue spalle un portiere pronto a giocare, ma consapevole che il titolare di questa squadra è Posavec. Dobbiamo essere coerenti con quello che abbiamo fatto dall’inizio ad oggi, questo è un nocciolo importantissimo di tutta la squadra. Quando qualcuno farà un errore dobbiamo essere tutti pronti a sorreggerlo. Pomini ha fatto una scelta per i fatti che sono successi qui, è inutile negarlo. C’è stato questo rifiuto all’ultimo secondo e ci dispiace perché dal punto di vista morale e tecnico avevamo trovato un’ottima persona. La ricerca continua perché cerchiamo di valutare il tutto”.
Quello che preoccupa Tedino, però, è il mercato e al centro dell’attenzione ci sono Rispoli e Nestorovski: “Ci penso ad un possibile addio di Rispoli e Nestorovski. In questo momento, però, manca ancora un mese alla fine del mercato: è normale che due giocatori del genere godano della stima in Serie A. Nel momento in cui la società farà delle valutazioni diverse da quello tecnico è normale che mi girino le scatole, ma fin quando saranno qua me li godo. Il resto non mi riguarda, sono sempre convinto che i giocatori forti con energia e motivazioni diano qualcosa in più”.
Chiosa finale di Tedino su Diamanti: “Diamanti lo vedo come un giocatore tesserato del Palermo Calcio, ha dei diritti e dei doveri. Si sta impegnando con tanta dedizione, sta facendo un lavoro intelligente e mirato. È un ragazzo con grande disponibilità, così come tutti i ragazzi che sono qui che hanno un senso del dovere molto importante. Tutto ciò darà inizio ad una stagione magari nata con una stella non vincente, ma sulla strada buona”.