AGRIGENTO – Un minuto e mezzo e tutto sarebbe cambiato. Poco meno di 120 secondi e l’Akragas avrebbe rischiato di non presentare il ricorso che vale (a meno di problemi) l’iscrizione alla prossima Serie C. In conferenza stampa si parla di gioia ma anche di lacrime e giorni intensi per raggiungere il traguardo in cui le conferenze avvenivano di notte, per via del fuso orario degli Usa, sede in cui si trova adesso Marcello Giavarini. “Abbiamo formalizzato questo ricorso – spiega Silvio Alessi – che ci può dare la disponibilità di disputare il prossimo campionato di Serie C. Ci siamo riusciti all’ultimo istante grazie ad un gruppo di persone che si sono impegnate. Voglio ringraziare tutte le persone che hanno lavorato giorno e notte per raggiungere questo ricorso e permettere alla città di Agrigento di avere un altro anno di Lega Pro. Su tutti Biagio Nigrelli e Francesco Filippazzo, grazie alla tenacia di quest’ultimo siamo riusciti a presentare la domanda di ricorso un minuto prima della scadenza. Oltre a loro grazie a Giavarini che ha dimostrato grande magnanimità. Lui era in America e io ho sacrificato il sonno per raggiungere questo obbiettivo”.
È stata una settimana intensa, partita con i contatti con gli imprenditori romani che dovranno formalizzare le loro proposte di soldi e dal quale il futuro assetto della squadra e del budget e terminata con l’iscrizione in extremis: “Grazie all’avvocato Caponnetto che è riuscito a coinvolgere alcuni soci di minoranza, Lillo Trupia, Sebastiano La Mantia e Massimo Lupo, ma poi è riuscito a coinvolgere anche i tifosi che voglio ringraziare di cuore. 190 mila euro per il ricorso, subito reperibili. Da lì è nato un grande fermento, tante persone hanno chiamato ma nessuno effettivamente ha voluto spendere soldi, spero che non prendiamo prese in giro dagli imprenditori che vogliono investire nella società”. La situazione era però disperata, in quanto i fondi reperiti non bastavano per il ricorso. Silvio Alessi ha pensato così di riuscire a convincere Giavarini per quello che è il suo ultimo atto d’amore per la citta: “Ho compreso – continua Alessi – che l’unico aiuto concreto poteva arrivare solo da Giavarini, con un tira e molla continuo. Il presidente non era convinto, perché già aveva espresso la sua intenzione di andare via però alla fine ha contribuito a questo progetto con una somma che si aggira sui 100mila euro. Lui non è rientrato in società ma ha voluto mantenere la promessa per l’ultima volta”.
Alla fine il presidente lancia un appello a tutta la città e a tutti i tifosi, alcuni dei quali hanno contribuito a proprie spese per assicurare la fidejussione: “Oggi mi appello a tutti, non ci sono scuse: dobbiamo continuare con questo accordo con i tifosi e con questa città per continuare con grande dignità. La squadra è un patrimonio dei tifosi e della città perché oggi mantenere il campionato di Serie C è un impegno non indifferente. Un ultimo appello lo faccio al Comune di Agrigento deve permetterci di giocare all’Esseneto, con la giusta manutenzione perché non possiamo caricarci di tutte le incombenze. Con gli imprenditori romani – spiega infine il presidente – ad oggi non c’è stato nessun incontro; nei prossimi giorni fisseremo un incontro a Milano per chiarire la loro posizione. Con loro ci sarebbero nuovi capitali e quindi maggiore serenità per organizzare la prossima stagione”. L’Akragas ottiene quindi il pass per la prossima stagione, un’altra di serie C, riuscendo a salvarsi ancora una volta per il rotto della cuffia.