TRAPANI – Si comincia a fare chiarezza e a gettare le basi per la prossima stagione. Si aspettava un segnale del comandante Morace, giunto alla fine della scorsa settimana. Un comunicato attraverso il quale è stata confermata la volontà di continuare l’impegno alla guida del Trapani, per un rilancio del club di via Orlandini necessario dopo un’annata di passione terminata con l’amara retrocessione in serie C. Adesso è il momento di guardare al futuro e di cominciare a fare passi concreti. Quella appena iniziata potrebbe essere una settimana decisiva per definire alcune posizioni tutt’ora in bilico, a partire dall’allenatore e dal direttore sportivo.
L’intenzione della proprietà è quella di dare continuità al lavoro portato avanti negli ultimi mesi dalla coppia formata dal ds Fabrizio Salvatori e dal tecnico Alessandro Calori. Entrambi non hanno mai chiuso alla possibilità di rimanere nella città falcata ma molto dipenderà dalle intenzioni della società granata: puntare a un immediato ritorno tra i cadetti potrebbe rappresentare un’occasione ghiotta per riscattare una discesa agli inferi arrivata proprio sul più bello. Un’eventuale stagione di transizione, con un progetto di rilancio a medio-lungo termine, invece, potrebbe indurre Salvatori e Calori a congedarsi da Trapani per ricominciare da qualche altra parte.
Il tempo stringe e quindi è il momento di accantonare le parole per fare spazio ai fatti. Nei prossimi giorni Morace e Salvatori si siederanno a tavolino per verificare se esistono le condizioni per un accordo e proseguire il matrimonio. Il successivo passo riguarderà l’eventuale conferma del tecnico aretino. Chiariti questi due punti bisognerà pensare alla rosa, da rifondare. Andranno via i pezzi grossi, con l’auspicio di mantenere almeno le bandiere attorno a cui costruire il futuro. Meno di un anno fa si sfiorava la serie A, adesso dopo aver perso la B bisogna pensare a rimettere in sesto i cocci di un sogno che si è infranto. Bisogna crearne uno nuovo, di sana pianta. Trapani attende e spera, facendo affidamento alle parole del comandante. Che rimane al timone.