Zamparini: "Corini voleva tornare |Non siamo inferiori all'Atalanta" - Live Sicilia

Zamparini: “Corini voleva tornare |Non siamo inferiori all’Atalanta”

Il patron a tutto tondo dopo la sconfitta di Firenze. L'obiettivo, adesso, è battere il Chievo.

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PALERMO – Anche una sconfitta può fornire indicazioni positive, in grado di rimettere in moto una squadra che si era improvvisamente spenta e che da qualche settimana non mostrava alcun segnale di vitalità. A esserne convinto è il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, che ritrova l’ottimismo nonostante la sconfitta di Firenze: “Ho visto finalmente una squadra che gioca a calcio, che sa soffrire, se necessario, ma che sa anche reagire. Abbiamo perso all’ultimissimo istante, ma si è messo di traverso l’arbitro – spiega il patron al Giornale di Sicilia -. Penso al gol nel finale di Babacar, viziato da qualche spinta di troppo e al rigore non concesso in avvio, quando Quaison è stato strattonato vistosamente nell’area di Tatarasanu. In quel caso non era soltanto rigore per noi, ma c’era l’espulsione. Sarebbe cambiata la partita”.

Un cambio di passo figlio di un avvicendamento in panchina necessario, secondo il numero uno del club di viale del Fante. Il Palermo punta su Eugenio Corini: “Ci crede, tornare da noi era il suo sogno, la prima volta che l’ho chiamato mi ha detto che finalmente era l’ora. Mi ha convinto e mi auguro di intraprendere con lui un cammino lungo e positivo. La prima volta che subentrò al Chievo era in una situazione simile di classifica e riuscì a salvarsi con qualche giornata d’anticipo. Spero proprio che si ripeta. De Zerbi? Una grandissima delusione. Alla fine mi sembrava un fondamentalista che aveva deciso di portare avanti le sue idee, ma in modo sterile. Poteva permetterselo in Lega Pro, con una squadra, come il Foggia, fortissima in quella categoria. In serie A avrebbe potuto mettere in pratica le proprie idee alla guida della Juventus o della Roma. Il Palermo non è certo a quei livelli”.

La sfida di Firenze ha, inoltre, riportato alla ribalta giocatori che nelle ultime settimane erano finiti nel dimenticatoio. Zamparini rende merito a Jajalo e Quaison, pur guardando con strizzando l’occhio al prossimo mercato di gennaio: “Jajalo è un leader, uno tosto, di carattere. Se ottiene fiducia può tornare a essere un punto di riferimento per la squadra. Sono felice di avere ritrovato Quaison, era una partita adatta alle sue caratteristiche, lui si esalta quando può sfruttare gli spazi nella metà campo avversaria per le ripartenze. Abbiamo buoni giocatori e un bel gruppo. Non sto dicendo che non servono correttivi, ma penso che lavorando bene, quotidianamente, questa squadra alla lunga potrebbe anche dimostrare di non essere così inferiore a Genoa, Samp e Atalanta. Lavorerò con Corini e con Simic per individuare i rinforzi migliori. Il croato non sarà soltanto un uomo mercato ma, a tutti gli effetti, il mio rappresentante a Palermo, da dove io sono lontano”.

Domenica altra sfida cruciale per il Palermo, impegnato al “Barbera” contro il Chievo dell’ex capitano Sorrentino. L’amarcord non scalda il cuore del patron, il cui unico obiettivo è quello di potere festeggiare una vittoria: “Conta molto di più il successo della nostra squadra e speriamo di riempire lo stadio con i prezzi promozionali. Non ho nulla da dire sul nostro ex portiere, quando era nel nostro organico mi capitava di complimentarmi o di bacchettarlo, adesso non è più un mio calciatore. Per domenica i tre punti sono il nostro unico obiettivo”.


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