PALERMO – La sfrontatezza di De Zerbi paga. Ancora una volta. Prima vittoria per il Palermo, con gol del bomber che in appena due settimane il tecnico bresciano è riuscito a riabilitare nei movimenti in campo e agli occhi di critica e tifosi. Squadra che continua a crescere sul piano del gioco e dell’intensità, nonostante di fronte vi fosse un’Atalanta intenzionata a riscattare la figuraccia di Cagliari. I rosa tornano ad espugnare l’”Atleti Azzurri d’Italia” dopo sei anni e salutano, almeno per il momento, la zona retrocessione. Tre punti fondamentali contro una diretta concorrente che aggiunti al pari di Pescara col Crotone rendono cospicuo il bottino di una doppia trasferta che sino a sabato scorso pareva non promettere nulla di buono.
Una squadra camaleontica o forse ancora alla ricerca di un proprio assetto di riferimento: in attesa di conoscere in modo più approfondito il gruppo, De Zerbi cambia nuovamente affidandosi a un 3-4-2-1 fondato sulla certezza di due esterni abili nel creare superiorità. Aleesami a sinistra fa il bello e il cattivo tempo, sull’altro fronte Rispoli non è da meno. Bruno Henrique ha retto sin quando la condizione glielo ha consentito, di sostanza il contributo garantito da Chochev. Il trio di difesa, con gli innesti a sorpresa di Cionek e Andelkovic, al netto di qualche sbavatura è riuscito a proteggere un Posavec attento e concentrato per l’intera durata dell’incontro.
Indicazioni interessanti che rinfrancano l’ambiente dopo un inizio di stagione con qualche punto interrogativo di troppo. Cinque punti dopo altrettante gare, un cammino in linea con quello che è l’obiettivo fissato a inizio stagione dal club. Risultati conquistati sempre in trasferta, in attesa della prima gioia tra le mura amiche. Ma non c’è tempo per pensare a quel che è stato sin qui, tra poco più di 48 ore si torna in campo per affrontare la corazzata Juventus. Un match quasi impossibile considerata la differenza di valori tra i rosanero e i campioni d’Italia, proprio per questo motivo bisognerà giocare con la spensieratezza di chi sa di non avere nulla da perdere.