PALERMO – Stefano Sorrentino torna ad ergersi al ruolo di capopopolo in casa Palermo. E dopo averlo fatto nei momenti più critici, il portiere nonchè capitano rosanero lo fa anche quando c’è da dare continuità a una vittoria pesante, come quella di Frosinone. Pesante perchè arrivata dopo tanto tempo dall’ultimo successo, quello largo in casa con l’Udinese, e pesante perchè è stata ottenuta sul campo una diretta concorrente, come i ciociari: “Erano passati ormai tre mesi dall’ultima vittoria – ha dichiarato il numero 70 ai microfoni del TGR Sicilia – , vincere a Frosinone ci ha dato speranza. Contro la Sampdoria non sarà facile, ma sappiamo che da domenica ci aspettano tre finali. Da qui alla fine del campionato dovremo fare il maggior numero di punti possibili, oltre a sperare in un passo falso delle altre”.
Per la sfida contro la Sampdoria ci sarà solo l’apporto degli abbonati, visto che il Tar ha respinto il ricorso del club sulla decisione del prefetto. Ma Sorrentino sa che l’unione ritrovata del gruppo, e anche l’unità di intenti con quel Davide Ballardini con cui aveva litigato, potrebbe bastare per vincere così com’è successo al ‘Matusa’: “Era importante chiarire alcune cose con il mister, e mettere a posto quello che è successo a gennaio. La cosa più importante adesso è ottenere la salvezza con il Palermo, sappiamo tutti che è difficile, ma sicuramente ce la metteremo tutta per salvare la squadra, e riportare il Palermo dove merita. Servirà anche un po’ di fortuna, ma sappiamo che dovremo remare tutti dalla stessa parte. Noi in campo daremo il nostro contributo, insieme ai tifosi potremo fare la differenza”.
Dulcis in fundo, Sorrentino risponde all’ennesima domanda sul suo futuro. E ancora una volta, il capitano rosanero ribadisce di avere la salvezza sul campo con il Palermo come unico pensiero presente nella sua testa: “Non so neanch’io dove giocherò l’anno prossimo, la cosa più importante al momento è raggiungere la salvezza con il Palermo. Le vicende personali sono state messe da parte, dobbiamo pensare soltanto a salvarci. Qualora dovessimo riuscirci, a quel punto potremo sederci attorno ad un tavolo e parlare del mio futuro”.