PALERMO – Più di cinque milioni di euro all’anno per accogliere i minori stranieri non accompagnati: a tanto ammonta lo stanziamento che da Roma è in arrivo a Palermo per l’ex Sprar, oggi Siproimi, ossia il sistema per la protezione dei minorenni che arrivano in Italia e che è realizzato dal ministero dell’Interno in collaborazione con l’Anci.
Un parere dell’Anac aveva frenato le procedure ormai avviate e solo qualche settimana fa, dopo un pronunciamento dei giudici, il sistema sembra essersi sbloccato, con gli enti locali pronti a emanare i bandi per l’accreditamento degli enti. A Palermo in questo momento i minori non accompagnati sono appena una ventina, complice il blocco degli sbarchi durante la pandemia, ma il capoluogo siciliano ha ottenuto di poter arrivare fino a 200, il che vuol dire che alcuni minori arriveranno anche da altre città. Palazzo delle Aquile ha già pronto il bando che è rivolto a strutture di accoglienza con almeno due anni di esperienza consecutiva nell’ultimo quinquennio e che siano iscritte all’albo regionale.
Il decreto del Viminale, firmato a luglio del 2019 dall’allora titolare Matteo Salvini, protagonista dei duelli a distanza con Leoluca Orlando proprio sul tema dei migranti, ha rivisto i posti assegnati a ciascun comune: per Palermo si passa da 12 a 200, con un finanziamento statale da 5,2 milioni di euro e una restante quota da 277 mila euro che sarà chiesti agli enti, come co-finanziamento pari all’8%.
“Con il sistema Siproimi si esce finalmente da una logica emergenziale e securitaria – dicono il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Giuseppe Mattina – ma anche da una logica puramente umanitaria. Finalmente si riconosce e si mette in pratica quanto a Palermo proviamo a fare da anni: rendere i percorsi di accoglienza ed inclusione dei minori stranieri dei percorsi basati sui diritti e sull’integrazione con tutta la comunità. Il nuovo sistema permetterà una programmazione di medio-lungo periodo, rafforzando quindi tutta la comunità e non solo i ragazzi e le ragazze direttamente coinvolti”.
Quello che partirà sarà però un sistema molto diverso rispetto al passato: Siproimi è infatti una rete di enti locali che, in collaborazione con il terzo settore, garantisce non solo vitto e alloggio ma anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento come borse lavoro professionalizzanti, libri di testo e, una volta superati i 18 anni, anche un sostegno per l’affitto. Gli enti che verranno accreditati firmeranno un patto col Comune che prevede un accordo di gestione fino al 31 dicembre, visto che i fondi stanziati vanno spesi entro il 2020, ma già in autunno saranno firmati gli accordi validi per il prossimo triennio, sempre con un tetto di 5,2 milioni l’anno.