CATANIA – Condanna riformata da 5 anni e 3 anni e 4 mesi e 800 euro di multa. È questa la sentenza della seconda sezione penale della Corte D’Appello di Catania nei confronti di Roberto Bonaccorsi accusato di estorsione ai danni di un imprenditore di Giarre. L’imputato, difeso dall’avvocato Francesco Trombetta, è finito in manette nell’autunno del 2018 insieme a Tiziano Russo e Francesco Messina (processati con rito ordinario) per una richiesta di pizzo che poi sarebbe finita in un violento pestaggio.
La vittima, Antonino Torrisi, che si è costituita parte civile nel procedimento con l’avvocato Giovanni Li Destri ha denunciato ai carabinieri le intimidazioni e la violenza. Bonaccorsi, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbe avuto il ruolo di mediatore. Ed è lui, infatti, che viene pizzicato con i soldi in tasca dai carabinieri: l’imprenditore, infatti, gli aveva consegna il denaro ritenuta dagli inquirenti la prima tranche della cifra richiesta a titolo di estorsione.
“Mi ritengo particolarmente soddisfatto per l’accoglimento dei motivi e per la parziale riforma della sentenza – commenta l’avvocato Trombetta, difensore di Bonaccorsi – in particolare l’esclusione dell’aggravante di più persone riunite a mio avviso non si sarebbe dovuta contestare in relazione alla dinamica dei fatti come ha riconosciuto la Corte d’Appello”.
Nel processo si sono costituiti parte civile anche il Comune di Giarre e l’Associazione Antiestorsione Di Catania, con l’avvocato Paolo Saladdino. “Come sempre presenti ed a fianco di chi ha denunciato l’estorsione”, è il commento nella pagina social dell’Asaec. Nel post annunciano: “Il risarcimento stabilito in sentenza sarà devoluto in beneficenza”. L’associazione inoltre ha voluto evidenziare la pronta risposta dello Stato dopo la denuncia dell’imprenditore. “Un anno e mezzo, dalla denuncia, all’arresto e poi al processo con rito abbreviato ed ora la sentenza di appello”, chiosano.