PALERMO – Nell’inchiesta sul fallimento del rilancio industriale dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese finisce sotto sequestro una mega villa con 46 vani e un parco privato che valgono tre milioni di euro. L’immobile è di Roberto Ginatta, ex patron di Blutec. Si trova a Fiano, in provincia di Torino.
Il provvedimento è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo su delega della Procura della Repubblica di Torino.
Si aggiunge, dunque, un nuovo capitolo nell’inchiesta sulla presunta malversazione di 16,5 milioni dello Stato che dovevano servire per rilanciare l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese.
Sulla base delle indagini degli specialisti del Gruppo tutela spesa pubblica del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo la villa sarebbe stata intestata ad una società “schermo” per ostacolare l’attività di aggressione patrimoniale da parte dell’autorità giudiziaria.
Ginatta è indagato insieme a Cosimo Di Cursi per malversazione a danno dello Stato per aver distratto i finanziamenti pubblici erogati a titolo di anticipazione da Invitalia spa (per conto del ministero dello Sviluppo economico), per sostenere il programma di riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese.
Ginatta, il figlio Matteo Orlando e Giovanna Desiderato l’anno scorso sono stati raggiunti da un ordinanza di custodia cautelare per bancarotta e riciclaggio.
La villa, si trova all’interno del parco regionale “La Mandria” di Torino, ha un’estensione di 1701 mq mentre il bosco circostante (anch’esso sottoposto a sequestro) si sviluppa per quasi 5 ettari.
