CATANIA – Gara “partecipata” a metà. Dopo anni di gare andate deserte, l’appalto settennale per la gestione del servizio rifiuti della città di Catania ha incontrato l’interesse di alcune ditte che hanno presentato offerta alla commissione.
Le ditte
Sono due le proposte che sono arrivate alla commissione di gara. Le hanno presentate Ecocar, ditta coinvolta nell’inchiesta Garbage affaire e oggi in amministrazione controllata, e SuperEco. Le proposte arrivate, però, riguardano solo due dei tre lotti nei quali è stato suddiviso l’appalto. Entrambe le ditte hanno inviato la propria proposta per il lotto Catania Nord, del valore di circa 78 milioni. Relativamente al lotto Catania Sud, dell’importo di oltre 95 milioni, la proposta è stata solo una da parte di EcoCar.
Catania centro: bando deserto
Quasi per la metà del suo importo, però, il bando è andato deserto. Il lotto relativo al centro città, il più popoloso e forse problematico, del valore di 163 milioni di euro è andato deserto. Nemmeno un’offerta presentata. Il che costringerà l’amministrazione a trovare una soluzione. Il prima possibile.
L’assessore
Come spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Catania, Fabio Cantarella. “Il sindaco ha convocato, per venerdì prossimo, i vertici della Srr per trovare una soluzione”. Che potrebbe essere avviare una procedura negoziata o affidando il servizio a una società apposita interna alla Srr. Che, per costituirla ha già dato mandato a un legale. Di certo, non si procederà con le proroghe, come evidenzia lo stesso Cantarella. “La stagione delle proroghe è finita – dice – che hanno penalizzato la città prevedendo un basso porta a porta e nessuna penale per chi non raggiungeva gli obiettivi”.
“Appalto antieconomico”
Secondo Rossella Pezzino de Geronimo, amministratrice della Dusty l’azienda che attualmente gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti, l’appalto in questione sarebbe antieconomico. “Non ho partecipato alla gara perché diseconomica – afferma. Ci sono dei compiti a carico delle aziende che per le ditte serie sono insostenibili”. Nessun lotto, secondo Pezzino, ha possibilità di essere remunerato. Non solo: “Ai quesiti che le aziende hanno posto alle Srr – continua – sono state date risposte contraddittorie e non chiarificatricii rispetto al capitolato”. Insomma un appalto non conveniente, secondo la Dusty.
Le preoccupazioni
Intanto cresce la preoccupazione per il futuro della raccolta dei rifiuti in città. Come quelle della Cgil. Che invia una lunga nota. “L’amministrazione comunale ha solo due mesi di tempo per avviare il nuovo servizio di raccolta rifiuti nei tre lotti catanesi, ma la gara andata deserta per la copertura del “lotto centro” pone più di un quesito dal fronte sindacale e fa scattare mille preoccupazioni – scrivono. Come mai l’uscente ditta Dusty non partecipa? Che fine faranno i 60 lavoratori (tra operatori e autisti) che devono essere ancora stabilizzati come da elenco concordato e il centinaio di precari da regolarizzare avendo maturato i diritti nel tempo? Perché l’amministrazione comunale si limita a guardare tutto questo senza prendere posizione? – si chiede il sindacato.. “Il nodo rifiuti è uno dei più difficili del nostro territorio. A nostro avviso la Dusty in questi tre anni ha offerto un servizio insoddisfacente e quel che ci duole di più, è che gli accordi per tutelare i lavoratori, presi pubblicamente e non senza sforzi sindacali, siano stati parzialmente disattesi. Ci chiediamo se tutto questo sia il “preludio” di un abbandono del campo anche per sottrarsi ad altri doveri, come quello di intervenire a copertura delle inadempienze di versamento da parte della società Energetica, nell’ambito di un subappalto, a danno dei lavoratori. Di certo c’e che continueremo la nostra battaglia a tutela di chi dovrà essere stabilizzato, o a seguito degli accordi sottoscritti nei mesi scorsi, o a seguito di diritti maturati, intervenendo presso le imprese che vinceranno la gara. All’amministrazione comunale chiediamo invece di smettere di girarsi dall’altra parte ogni qualvolta la questione rifiuti presenta nuovi problemi. È il Comune a dover avere chiaro quali siano i punti deboli della raccolta (per il servizio della differenziata registriamo livelli bassissimi) sia in termini di strategia che di conoscenza del territorio. I cittadini pretendono che sia l’ente pubblico a vigilare sulla qualità effettiva del servizio”.