”Chi non salta e’ mafioso”, dicono i bambini di tutta Italia che si sono appena ritrovati sotto l’albero Falcone, in via Notarbartolo a Palermo. I due cortei partiti dall’aula bunker del carcere Ucciardone e da via D’Amelio si sono uniti in un’unica grande folla di circa diecimila persone per ricordare il giudice ucciso dalla mafia 18 anni fa. Dietro gli striscioni non solo gli alunni ma anche insegnanti, rappresentanti delle associazioni, scout e cittadini. Tutti uniti ”per non dimenticare” come recita il grande lenzuolo che precede il corteo. Maria Falcone, visibilmente commossa, rivolgendosi alla folla, ha ripetuto più volte: “Questo albero rappresenta la Palermo per bene, la Palermo vera”.
Il primo corteo era partito, sulle note della canzone ”Cento Passi” ispirata alla storia di Peppino Impastato, da via D’Amelio, dove fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino. Quindi ha raggiunto l’albero Falcone. I balli dei bambini e i cori contro la mafia hanno animato i momenti che hanno preceduto l’inizio della ”marcia” verso l’albero, simbolo della lotta alla criminalita’ organizzata. In testa al corteo lo striscione ”Gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle nostre gambe”. Tantissimi altri cartelloni, scritte e palloncini hanno ricordato il sacrificio di Falcone ”colorando” il lungo cordone umano.
A fare da colonna sonora al corteo le canzoni del camioncino del comitato Addiopizzo. ”Questa non e’ una via come tante altre – ha detto uno dei rappresentanti del comitato Addiopizzo -, o almeno lo era fino al 19 luglio del 1992. Lui voleva sconfiggere la mafia, diceva che era possibile. Noi possiamo farlo se ci crediamo tutti”. Di Addiopizzo anche i cartelloni con la scritta ”Verita’ sulle stragi” e ”Con il ddl intercettazioni uccidete di nuovo Giovanni” disseminati lungo il corteo. A marciare dietro i bambini anche un migliaio di scout provenienti da tutta la Sicilia, ma anche tantissima gente che si e’ unita lungo la strada. In tutto, circa cinquemila persone hanno fermato il traffico cittadino per un momento di riflessione e di ricordo.
Il secondo corteo, invece, si e’ messo in marcia dall’aula bunker del carcere dell’Ucciardone, in direzione dell’albero di Falcone e Borsellino verso le 16,30. In testa al corteo della memoria c’erano tra gli altri Maria Falcone e il capodipartimento per la Programmazione del ministero dell’Istruzione, Giovanni Biondi. Maria Falcone ha ringraziato le persone che si sono affacciate dai balconi delle abitazioni. I bambini hanno intonato canzoni in ricordo delle vittime di mafia. A sottolineare il loro impegno contro le mafie e per la legalita’, striscioni e cartelli: uno fra tutti augura di poter solo raccontare ai propri figli il fenomeno della mafia, auspicando che in futuro non ci sia piu’.