Il bilancio è stato chiuso. Non ci saranno più repliche a Sala delle Lapidi. C’è voluta un’altra seduta non-stop, iniziata ieri mattina e chiusa oggi poco dopo le nove, per arrivare al voto finale sul nuovo documento finanziario per il Comune di Palermo. A pagare il prezzo del rigore saranno soprattutto le aziende partecipate, mentre dal prossimo anno non sarà rinnovato l’incarico all’attuale direttore generale del Comune, il super-manager Gaetano Lo Cicero. Soldi, invece, sono stati trovati per il sociale: 3 milioni di euro.
Il voto finale è arrivato dai banchi della maggioranza, mentre il centrosinistra si è opposto insieme all’Mpa e il Pdl Sicilia ha abbandonato l’aula. Ma nel corso della nottata le trattative tra le parti, per fare in modo di arrivare in tempi stretti alla conta, hanno portato i loro frutti.
Sono man mano passati, infatti, gli emendamenti che riguardano la creazione entro la fine dell’anno di una holding in seno alla quale confluiranno tutte le società partecipate, con l’azzeramento dei relativi Cda e la creazione di un amministratore unico, e il taglio del budget da destinare al direttore generale del Comune, che dal prossimo anno sarà individuato all’interno dei quadri dirigenziali del Comune stesso. Tagliate anche le spese per i cellulari dei dirigenti comunali e delle aziende, come quelle per le auto blu di queste ultime. In ultima battuta, sono stati stanziati tre milioni per le comunità alloggio per disagio psichico, per l’emergenza abitativa e la ristrutturazione di immobili per i senza casa, per il trasporto dei disabili e per l’assistenza domiciliare agli anziani.
A questo proposito Fabrizio Ferrandelli, capogruppo Idv, si dice “contento perchè finalmente verrà data aria e respiro agli ultimi, o meglio ai dimenticati di questa città”. “Con quello che risparmieremo non rinnovando il contratto a Lo Cicero – dice dal canto suo il consigliere del Pd, Davide Faraone –, che come indennità percepisce 250 mila euro l’anno, ristruttureremo tutti gli asili della città”. Per il capogruppo del Pdl Sicilia Manfredi Agnello, invece, “col tempo si vedranno tutti i limiti di questo bilancio”.
