CATANIA – La polemica a distanza sulla fontana del Tondo Gioeni? Enzo Bianco rivendica quanto fatto da sindaco e così replica a Salvo Pogliese: “Il grezzo piace molto all’attuale amministrazione comunale. Grezzo (e pericoloso) doveva restare il muro del Tondo Gioeni, con le radici dei viticci soprastanti bene in vista. E grezza è l’installazione di pietre nella rotatoria di SanNullo”.
Bianco continua sulla questione estetica: “Non c’era da aspettarsi quindi che la Fontana del Tondo Gioeni piacesse ad alcuni, poiché segue la tradizione urbanistica e architettonica di Catania, con gli elementi tipici degli arredi urbani del Novecento attraverso l’utilizzo di materiali di provenienza siciliana, come la pietra lavica, la pietra bianca di Comiso, la pietra rosa di Custunaci. È dura sperare di ragionare liberi da impalcature ideologiche e da strumentalizzazioni politiche. Ed è troppo, lo comprendiamo, conoscere la storia della nostra città meglio della dislocazione delle delle sezioni elettorali. Per tale motivo voglio superare le chiare difficoltà a comprendere l’ostico aspetto storico-artistico della Fontana realizzata al Tondo Gioeni”.
L’ex sindaco entra anche nel merito economico della realizzazione del monumento: “E mi concentro, invece, sul fatto che si è trattato fondamentalmente di un intervento di messa in sicurezza di quel luogo, relativo a una cascata molto pericolosa che si creava in caso di evento piovoso e che si doveva fare in ogni caso con fondi comunali. Per tale motivo – continua – 200 mila euro sono serviti a canalizzare le acque per portarle dentro le fognature. Il resto dei soldi spesi, 794 mila euro, erano il residuo di un mutuo fatto con la Cassa Depositi e Prestiti dall’allora sindaco, Raffaele Stancanelli, un’opera meritoria della quale bisogna dare atto. Questo denaro non poteva essere usato per pagare debiti o stipendi, ma per fare investimenti e opere pubbliche”.
In piena vis polemica, Bianco rilancia una disputa culturale che probabilmente non convincerà l’intero fandom della saga tolkieniana. E lo fa prendendo di mira un evento che sarà celebrato nei prossimi giorni al Palazzo della Cultura: “In fondo la cultura di centrodestra mostra spesso segni di confusione sia a livello estetico sia a livello letterario. Pochi giorni fa, ad esempio è stato celebrato Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli. Tra i più convinti sostenitori c’è il sindaco Salvo Pogliese, che lo considera uno scrittore a lui affine, ignorando il fatto che in realtà fosse un cattolico ambientalista, quindi certamente non uomo di destra e neppure conservatore. Ed il nemico a Est non erano i sovietici, bensì la trasfigurazione fantastica della Prima Guerra Mondiale. Solo un piccolo esempio di come, chi legge solo Guenon, Evola e Gurdjieff (se realmente li legge), a volte abbia veramente le idee eufemisticamente poco chiare. Ma per certe persone, impegnate a governare 18 ore al giorno, come lui sostiene, qualche lacuna è comprensibile e, forse, scusabile”.