Il sindaco di Capo d’Orlando (Messina), Roberto Vincenzo Sindoni, è stato arrestato da militari della guardia di finanza di Siracusa nell’ambito di una presunta truffa da un milione di euro all’Unione europea, ottenuti con la falsa dichiarazione di disponibilità di agrumeti e di produzione di arance e limoni.
Il provvedimento restrittivo oltre che a Sindoni, che è indagato in qualità di rappresentante legale della Agridea, è stato notificato anche a Basilio Gugliotta, rappresentante legale della Cam, della quale il sindaco di Capo d’Orlando, secondo l’accusa, risulta essere l’amministratore di fatto. A Gugliotta il Gip ha concesso gli arresti domiciliari. Il reato ipotizzato è di truffa aggravata in concorso nei confronti della Pubblica amministrazione per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
La notifica dell’ordinanza di custodia nei confronti del sindaco di Capo d’Orlando è avvenuta questa mattina e riguarderebbe, secondo il difensore di Sindoni, gli stessi fatti contestati all’indagato nell’aprile del 2008 per i quali era stato arrestato ma mai rinviato a giudizio, a differenza di altri indagati siracusani attualmente sotto processo. Il difensore del sindaco, Carmelo Occhiuto dice: “Si tratta di un provvedimento folle per la stessa indagine che sembrava chiusa da tempo è stato spiccato un mandato che non ha alcuna logica”.
La Finanza sostiene che l’inchiesta riguarda “agrumeti virtuali per intascare milioni reali”. Secondo le Fiamme Gialle le società oggetto dell’indagine, che si occupano di raccolta e conferimento alle industrie di prodotti agricoli, avrebbero ottenuto dall’ Agenzia per le erogazioni in agricoltura l’indebita erogazione di contributi Feoga (Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia) per oltre un milione di euro. “E’ una reiterazione – dice la Finanza – dello stesso meccanismo di frode acclarato proprio dai finanzieri nel corso di una precedente indagine svolta nel 2008”.
Anche in questo caso, per gli investigatori, risulta dichiarata fraudolentemente la disponibilità di terreni coltivati ad agrumi e la relativa produzione fittizia di arance e limoni. Le indagini avrebbero appurato che gran parte dei terreni erano improduttivi o di proprietà e nella disponibilità di soggetti diversi, che non avevano stipulato alcun contratto di locazione con le cooperative percettrici dei fondi pubblici. Inoltre, le quantità di agrumi dichiarate sono risultate non congrue rispetto alle dimensioni degli agrumeti ed alla capacità produttiva degli stessi. Sindoni, eletto sindaco di Capo d’Orlando per la prima volta nel 1994, ha guidato la città sino al 2003. Poi è ritornato a ricoprire l’incarico nel 2006 alla guida di una lista civica. Dopo un passato nel Movimento Sociale, negli ultimi anni ha abbracciato la causa autonomistica.
Le società coinvolte nell’inchiesta hanno operato, oltre che nel Siracusano, anche nel Catanese e nel Messinese. Le due cooperative, e a una terza sempre di Capo d’Orlando e sempre riconducibile a Sindoni, sono state escluse da agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi. Le tre società hanno ricevuto la revoca di quelli già concessi nonché ed è stato loro imposto il divieto di contrattare con la Pubblica amministrazione