In Sicilia la legge sull’uso obbligatorio dei sacchetti biodegradabili è stata anticipata dagli ipermercati da diversi mesi: in alcuni casi anche da più di un anno. “Li distribuiamo dall’aprile scorso – dice Fabiola Di Bella, responsabile delle casse nel più grande Ipercoop di Palermo, che sorge nel centro commerciale ‘Forum’ – I clienti si lamentano, ma noi abbiamo cercato di dirottarli verso questa scelta. I vecchi sacchetti di plastica non li teniamo da molto tempo, anche se a mio avviso erano migliori di quelli biodegradabili, perché più resistenti al peso dei prodotti acquistati. Il costo di ogni singolo sacchetto oggi da noi è di 8 centesimi”.
“Il sacchetto di plastica lo abbiamo eliminato nel luglio del 2009 – fanno sapere dai supermercati Auchan -. Forniamo lo shopper multiuso, gli ecobox di cartone, le buste di carta ed i sacchetti biodegradabili. Noi valorizziamo la borsa multiuso, che regaliamo. Dobbiamo sconfiggere la cultura dell’usa e getta e valorizzare la borsa milleusi. I vecchi sacchetti li abbiamo smaltiti da tempo e la nostra clientela, tutto sommato, ha reagito bene. Per cambiare certi comportamenti ci vuole tempo. La collaborazione con il Wwf è stata utile, sui nuovi sacchetti abbiamo rinunciato al nostro logo e messo il panda che simboleggia l’associazione ambientalista”.
“Prevedo che ci vorranno altri due mesi per smaltire nella Sicilia Orientale le scorte di sacchetti di plastica “fuorilegge'”, afferma Raffaele Pippo Nicotra, sindaco di Acicatena, in provincia di Catania, e proprietario della catena Standa nella Sicilia Orientale. “Il sacchetto biodegradabile è indubbiamente utile per l’ambiente – ha aggiunto – Ma quello di
plastica diventato fuorilegge serviva alle famiglie per disfarsi dei rifiuti solidi urbani e ora la gente sarà costretta ad una
ulteriore spesa”.