Aci Castello, la sentenza del Cga chiude la guerra infinita sulle strisce blu - Live Sicilia

Aci Castello, la sentenza del Cga chiude la guerra infinita sulle strisce blu

Oltre due anni di vicende giudiziarie

ACI CASTELLO – C’è una guerra giudiziaria che si è svolta negli ultimi mesi. Una battaglia a suon di carte bollate per decidere chi dovesse aggiudicarsi la gestione delle strisce blu del Comune di Aci Castello, in provincia di Catania. Un punto fermo l’ha messo, alla fine di settembre, il Consiglio di giustizia amministrativa. Stabilendo non solo la sconfitta del municipio castellese (e il pagamento di ottomila euro di spese legali), ma anche “l’inefficacia” del contratto che ha firmato, imponendo che ne firmi uno nuovo.

Il bando delle strisce blu

Per ripercorrere la vicenda bisogna tornare indietro di più di due anni e arrivare al 31 maggio 2021, quando il Comune di Aci Castello pubblica la gara, con procedura aperta, per la gestione delle aree pubbliche di sosta a tempo e a pagamento. Le comunissime strisce blu, insomma, per regolare il parcheggio nella città dei Malavoglia. Il valore stimato dell’appalto era di quasi un milione e mezzo di euro (1.470.000 euro, Iva esclusa, per la precisione), per 36 mesi di durata. Il meccanismo era piuttosto semplice: vince la gara chi propone il rialzo più alto rispetto a un canone mensile da corrispondere al Comune. Tutta l’eccedenza rispetto al canone pagato al municipio sarebbe stata il ricavo dell’azienda.

Il 23 agosto 2021 la commissione di gara verifica le offerte ricevute e scopre che la migliore è quella di un raggruppamento temporaneo d’imprese costituito da Gaia e Telereading, due società a responsabilità limitata che, insieme, offrono un rialzo del 125,11 per cento. Propongono, cioè, di pagare al Comune un canone mensile di 28.138 euro. Più del doppio rispetto alla base che il municipio aveva fissato in 12.500 euro. Al secondo posto si piazza la ACS Automobil club servizi srl, con un rialzo del 100,88 per cento. Al terzo posto, invece, si classifica un raggruppamento formato da TMP srl e dalla Agos, una società cooperativa sociale onlus.

Le contestazioni iniziano

È quest’ultima a dare il via alle contestazioni: il 30 agosto chiede che venga effettuata la “valutazione della congruità delle offerte presentate, sulla base della constatazione che la prima e la seconda non sarebbero in grado di giustificare alcun utile e addiverrebbero a una perdita nel triennio”. In altri termini: avrebbero fatto un’offerta antieconomica e insostenibile dal punto di vista aziendale, perché ci avrebbero perso anziché guadagnato. Osservazioni condivise dalla commissione di gara che, il 30 settembre 2021, annulla l’aggiudicazione a Gaia e Telereading e propone di affidare il contratto alla seconda classificata: ACS Automobil club servizi. Che così, il 6 dicembre 2021, si aggiudica la gara.

La storia è tutto fuorché conclusa: il 4 maggio 2022 il responsabile unico del procedimento per conto del Comune di Aci Castello annulla anche l’aggiudicazione alla seconda classificata. E, per scorrimento, conclude che l’appalto è da affidare a chi è arrivato al terzo posto, cioè TMP srl e Agos onlus. Al Tribunale amministrativo di Catania arrivano un secondo e un terzo ricorso e poi un altro ancora. Il 28 novembre 2022, a un anno e mezzo dal giorno in cui la gara era stata bandita, il Tar stabilisce che la gara debba essere aggiudicata ad ACS. Cioè la seconda.

La fine della partita

La partita a ping pong tra una società e l’altra sembra essersi conclusa. A dicembre 2022 il comandante della polizia municipale di Aci Castello aggiudica il servizio ad ACS e avvia le pratiche per la firma del contratto. Sarebbe una vicenda intricata già così, ma manca un ancora un passaggio: Gaia e Telereading, il raggruppamento arrivato primo e per primo escluso, non ci stanno. E se il Tar ha deciso perché l’appalto debba andare ad ACS, loro fanno Appello al Cga. I motivi del ricorso sono, forse, la cosa più semplice di tutta la storia: non si può parlare di “offerta anomala” in una gara al rialzo, sostengono, perché il prezzo che decidono di pagare è il frutto di valutazioni imprenditoriali pure e semplici.

Ed è su questo che il Cga dà loro ragione. Perché nel caso di un contratto che si definisce “passivo”, cioè quando il Comune paga, un’offerta al ribasso potrebbe avere effetti sulla qualità e sulla regolarità della prestazione. Tradotto: se accetti di essere pagato troppo poco, ci sono dubbi che tu possa fare il tuo lavoro per bene, o in modo del tutto legale. L’affidamento delle strisce blu, però, è un contratto diverso, che si definisce “attivo”. Cioè uno in cui “l’amministrazione ricava un’entrata senza chiedere al partner contrattuale specifiche prestazioni”. È l’operatore economico che si assume il rischio d’impresa di offrire molto pur di aggiudicarsi il servizio.

La decisione del Cga

Se, quindi, era illegittima la verifica di anomalia dell’offerta al rialzo, sono da considerarsi illegittimi tutti gli atti successivi. Inclusi l’aggiudicazione e il contratto attualmente in vigore. Visto che la gara riguardava un periodo di 36 mesi e visto che ACS Automobil club servizi, di fatto, ha svolto meno di un terzo della durata contrattuale prevista, il Cga ha stabilito che dovrà continuare a lavorare fino al 18esimo mese. Cioè metà del tempo complessivo. Scattato il 18esimo mese, il contratto sarà considerato inefficace e, per decisione del Consiglio di giustizia amministrativa, il Comune di Aci Castello dovrà stipulare un secondo contratto. Stavolta con Gaia e Telereading che, per i giudici amministrativi, erano state ingiustamente escluse in origine.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI