Affissioni selvagge: 8 indagati | Estorsioni e violenze per i manifesti

Affissioni selvagge: 8 indagati | Estorsioni e violenze per i manifesti

Le indagini della squadra mobile e della Digos partirono dopo una aggressione, avvenuta il 5 ottobre del 2012, nei confronti di un attacchino di Modica che stava affiggendo manifesti elettorali per conto di alcuni candidati per le elezioni regionali. Guarda il video.

RAGUSA – Un avviso di conclusione indagini è stato notificato da agenti della Squadra mobile di Ragusa ad otto persone nell’ambito di una indagine che ha permesso di scoprire l’esistenza nel capoluogo ibleo di un gruppo organizzato dedito all’affissione illecita dei manifesti che si spartiva le aree ed il loro controllo, minacciando ed estorcendo denaro a quanti volevano violare le zone controllate. I reati ipotizzati sono di associazione a delinquere finalizzata al controllo dell’affissione abusiva di manifesti elettorali mediante violenze private ed estorsioni. Le indagini della squadra mobile e della Digos furono avviate dopo una aggressione, avvenuta il 5 ottobre del 2012, nei confronti di un attacchino di Modica, Angelo Pulino, che stava affiggendo manifesti elettorali per conto di alcuni candidati per le elezioni regionali del 2012.

Per l’aggressione era stato arrestato sei giorni dopo Amedeo Scatà. La vittima rimase in coma per diversi giorni. Secondo quanto accertato durante le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Ragusa, il gruppo avrebbe escluso dal mercato gli altri addetti alle affissioni e sarebbe stato organizzato da un palermitano che si sarebbe occupato di dirigere, pianificare e coordinare gli associati, ricevendo personalmente le richieste di affissione da vari committenti che facevano ai singoli candidati, appartenenti in modo trasversale a più partiti. Ipotizzato inoltre a carico di alcuni degli indagati il reato di truffa e frode in contratto di forniture e/o opere ai danni del Comune di Ragusa perché a seguito di un contratto di appalto tra il Comune e una ditta specializzata nella rimozione dei manifesta elettorali, quest’ultima avrebbe ceduto in subappalto l’attività ad una società che sarebbe stata gestita da alcuni degli indagati, che pertanto si occupavano legalmente di rimuovere i manifesti apposti in modo irregolare dai loro consociati.

(ANSA)

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