PALERMO- I quadri alle pareti, i copriletto, gli elettrodomestici e tutti i confort per accogliere familiari di malati di leucemia e linfomi che provengono da fuori provincia e non possono permettersi di vivere in albergo. Dopo mesi di lavori e di raccolte di fondi per finanziare la ristrutturazione, apre la nuova Casa Ail “La Chiocciola”, realizzata in un appartamento confiscato alla mafia all’11° piano di viale Francia 2, per accogliere chi si trova a vivere un momento di prova. La casa, grande 160 metri quadrati, dispone di 8 posti letto in 4 camere con bagno, una cucina funzionale e una zona comune, in una zona della città strategica per poter raggiungere i luoghi di cura del territorio palermitano. Il logo è stato pensato e disegnato da due alunni dell’istituto Setti Carraro, Manlio Rubino e Andrea Scimone.
La nuova casa, i cui lavori sono costati circa 120 mila euro, si affianca alla prima struttura di accoglienza “La Coccinella” di via Parrini, con altri 12 posti letto. “ Casa Ail è utile non solo per chi ha pochi mezzi economici, ma anche per tutti coloro che, condividendo durante il giorno le ansie e le sofferenze dei parenti ricoverati, pur potendo permettersi una sistemazione alberghiera, trovano in questo appartamento un ambiente confortevole, familiare e la compagnia di persone in grado di comprendere le sfide e lo stress che la malattia comporta” afferma con entusiasmo il presidente di Ail Palermo, Pino Toro .
La cerimonia inaugurale si è svolta nell’auditorium “Marcello Puglisi” della chiesa Mater Ecclesiae, alla presenza di tantissimi volontari Ail, dell’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, dell’assessore alla Riqualificazione Urbana, Emilio Arcuri, del primario di Ematologia del Cervello, Francesco Fabbiano, del parroco di Mater Ecclesiae, monsignor Raffaele Mangano, e di tutti gli sponsor, in testa UniCredit, che ha fornito un contributo economico per l’acquisto di condizionatori ed elettrodomestici per la nuova casa di viale Francia e ha erogato un finanziamento per sostenere le spese di ristrutturazione. Tra coloro che hanno dato il loro contributo ci sono il Teatro Massimo, Agata Scalati Toia, che ha fatto una donazione in memoria del figlio Maurizio Toia, il direttore dei lavori Giuseppe La Monica.
“Questa casa dice che a Palermo ci sono occhi che vedono e che vedono con il cuore – ha affermato monsignor Lorefice , citando la parabola del buon samaritano – La sfida che sta davanti a noi, in questo momento della storia, è quella di avere occhi che guardano con il cuore”. L’assessore Arcuri ha espresso la gratitudine dell’amministrazione ad Ail per il ruolo sociale che svolge ogni giorno e per avere messo a frutto un bene confiscato assegnato dal Comune. Il dottore Fabbiano ha sottolineato: “Casa Ail è un aiuto fondamentale per i nostri pazienti che provengono da tutta la Sicilia occidentale, spesso da zone mal collegate. Adesso sta finalmente per essere bandito il progetto di ristrutturazione del nostro reparto, che consentirà di avere stanze singole con una poltrona per un parente. Ci auguriamo, fra un anno, di potere inaugurare questo risultato”.
“La donazione della banca – ha dichiarato Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – è stata possibile grazie alla versione “Etica” della nostra carta di credito UniCreditCard Flexia Classic, che raccoglie una quota pari al 2 per mille di ogni spesa effettuata con la carta, alimentando così un fondo che la banca destina a iniziative di solidarietà nel territorio, senza alcun costo aggiuntivo a carico del cliente. Dal 2011 a oggi, attraverso questo prodotto bancario, la banca ha assegnato oltre 1.330.000 euro in Sicilia a 127 onlus che operano nell’Isola. Per UniCredit essere banca del territorio significa anche fornire un contributo concreto alle necessità delle comunità nelle quali la Banca opera supportando il mondo del volontariato. E in Sicilia questo mondo è fatto di tante realtà di assoluto livello”.