AGRIGENTO – Un derby crocevia di una stagione. Come se mancassero le sollecitazioni necessarie per una partita importante come sarà quella di domenica tra Akragas e Messina, per gli uomini di Di Napoli, ex della gara, c’è l’imperativo di uscire da un momento negativo della stagione che sta facendo cadere in fondo alla classifica la squadra agrigentina. La vittoria in casa biancazzurra non arriva infatti da 7 partite, quanto la squadra gioì in un altro derby, quello contro il Catania deciso da Zanini nei minuti finali. Quella partita però mascherava diverse defezioni che sono venute fuori con il passare delle gare e delle sfide, tra i mugugni dei tifosi che adesso vogliono una vittoria dopo una serie fatta solo di pareggi e sconfitte, di cui l’ultima ha però lasciato il segno.
L’ultima gara, persa contro il Siracusa, dopo l’iniziale vantaggio dell’Akragas, ha dimostrato un secondo tempo giocato svogliatamente dagli uomini di Lello Di Napoli, che hanno peccato di presunzione, più che di ingenuità, facendosi rimontare e poi superare dalla squadra di Sottil. Se nelle altre gare però il mister biancazzurro si era preso la responsabilità di quanto visto in campo, difendendo a spada tratta i giocatori, nell’ultima partita l’allenatore ha scaricato le colpe anche ai giocatori, rei, a suo dire di non comportarsi da professionisti giocando nel secondo tempo in un modo che proprio non è andato giù a Di Napoli. Il ritorno all’Esseneto arriva in un momento cruciale del campionato, prima di due gare esterne alquanto insidiose contro Paganese e Casertana.
Il Messina per ricominciare, quindi, per il mister che sfida il suo passato per cercare di riprendere il timone di una barca oggi in tempesta e pericolosamente vicina a quella zona rossa che indica i playout. Una squadra giovane, troppo giovane, manca di esperienza, che doveva essere data in attacco da un Cocuzza che ha invece deluso le aspettative e in difesa dal capitano della squadra, Daniele Marino, che invece si è ben comportato nelle gare in cui ha giocato. A mancare, in mezzo al campo sembra anche un costruttore di gioco, uno che serva palloni agli attaccanti sempre troppo soli nell’area avversaria, un uomo da affiancare a Pezzella, giocatore di interdizione, che consenta di far ripartire la squadra. Investimenti nel mercato di gennaio sembrano inevitabili.