Al Politeama un pranzo| per 50 bambini disagiati - Live Sicilia

Al Politeama un pranzo| per 50 bambini disagiati

L'iniziativa, denominata "Partecipare...per Servire", è stata organizzata dal Comune di Palermo in collaborazione con alcune associazioni impegnate nel campo della solidarietà.

PALERMO SOLIDALE
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Un pranzo offerto a 50 bambini provenienti da famiglie disagiate “per mettersi al servizio dei più deboli in un momento di grave crisi economica e sociale”. Questo il senso dell’iniziativa “Partecipare per… Servire” organizzata oggi, a piazza Castelnuovo, dal Comune di Palermo e dall’associazione Jus Vitae Onlus insieme a Partecipalermo, Libera Palermo e Banco delle Opere di Carità Sicilia. Presenti anche il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alla Cittadinanza Sociale Agnese Ciulla, il presidente dell’associazione “Un’altra storia” Rita Borsellino, padre Antonio Garau, il presidente della commissione Bilancio Francesco Bertolino, il coordinatore di Libera Palermo Giovanni Pagano, il presidente di Banco delle Opere di Carità Sicilia Francesco Passantino, ed Emilio Corrao di Partecipalermo.

“In questo drammatico momento di crisi – rilevano le associazioni – i bambini sono inermi spettatori di situazioni che rischiano di far spegnere in loro la speranza. Noi tutti, come i rappresentanti delle istituzioni, abbiamo l’obbligo morale di intervenire. Il clima di sfiducia nei confronti delle istituzioni e della classe politica in generale rischia di fomentare, nei bisognosi, nei disoccupati e nei bambini stessi, l’astio verso lo Stato spingendoli verso la criminalità organizzata”. Le associazioni vogliono lanciare un messaggio di speranza per richiamare l’attenzione verso più piccoli: “Non si può che dire basta alla macelleria sociale che sta stravolgendo e rovinando la vita di migliaia di persone, con licenziamenti, ritardi nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni e servizi per i più deboli sempre meno accessibili”.

La commozione del sindaco è palpabile. “Questa iniziativa – spiega Orlando – vuole dire a quelli che soffrono per mancanza di lavoro, che c’è una città impegnata ad ottenere delle risposte per loro. Tra questi bambini, oggi, ci sono anche figli degli ex collaboratori scolastici. Ci stiamo battendo anche per loro, perché non si possono mandare a casa i genitori mettendo in ginocchio l’intero sistema scolastico”.


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