Aligrup, in 1200 sperano| nell'affitto del ramo d'azienda - Live Sicilia

Aligrup, in 1200 sperano| nell’affitto del ramo d’azienda

Stamattina il tribunale fallimentare si pronuncerà sul concordato preventivo per l’affitto del ramo d’azienda. Tre gli scenari ipotizzabili: un ulteriore rinvio, il fallimento o l’ammissibilità dell’ammissione al concordato preventivo. In ballo ci sono 1200 posti di lavoro e le trattative con Coop e altre aziende. TUTTI I PARTICOLARI.

SIT IN DAVANTI AL TRIBUNALE
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CATANIA – Aligrup: ultime ore d’attesa. Oggi il tribunale fallimentare si pronuncerà sul concordato preventivo per l’affitto del ramo d’azienda. Una decisione questa, procrastinata più volte.

Il 14 gennaio prima, il 14 febbraio poi. Piazza Verga, insomma, sarà il luogo più caldo della città, considerando che nelle stesse ore i lavoratori terranno un sit-in davanti al Tribunale per chiedere lo svincolo delle somme bloccate. Nei mesi scorsi l’incertezza l’ha fatta da padrona; sia rispetto alle trattative di acquisizione dei punti vendita, sia rispetto agli stipendi arretrati (che mancano all’appello da cinque mesi). Le retribuzioni sono ferme alla prima tranche di novembre e i soldi della cassa integrazione non sono stati erogati.

Tre gli scenari ipotizzabili: un ulteriore rinvio, il fallimento o l’ammissibilità dell’ammissione al concordato preventivo. Quest’ultima ipotesi è quella che Paolo Magri (Cisal terziario, sindacato che organizza il sit-in) si augura. Un’ipotesi non così remota tenuto conto che il Tribunale ha dato il via libera, nei giorni scorsi, all’acquisizione da parte di “Re Leone” di quattro punti vendita della provincia. L’undici marzo, invece, si attende l’ok del Tribunale per l’operazione di Conad: quattro punti vendita interessati.

Al momento, i dipendenti che lavorano regolarmente sono circa 198 mentre 1200 quelli in attesa di una soluzione. Particolarmente incerta la sorte dei dipendenti degli uffici e dei jolly. Resta poi “la questione Coop”. Nei giorni scorsi la Cgil aveva duramente attaccato l’azienda attraverso le parole del segretario della Filcams, Salvo Leonardi. “L’appello che era partito da noi e dagli altri sindacati confederali muoveva dalle convinzioni che le Coop potessero e volessero rientrare nella trattativa per rilevare alcuni punti vendita e abbiamo sempre ritenuto che la serietà e l’affidabilità dei due gruppi nostri interlocutori fosse una garanzia”. Poi l’affondo: “Ora. Dopo altre settimane di negoziati, ci troviamo con le Coop che hanno fatto sapere con una lettera di intenti di volere rilevare subito le Zagare e solo più avanti i punti di Siracusa, Palermo, Bronte e quello di via Carducci ad Acireale (che però è già stato venduto) e di Via Fisichelli a San Giovanni La Punta. Aggiungendo, però, pur accettando le condizioni con cui abbiamo chiuso le cessioni ad Arena, la richiesta di avere prima il parere dell’Antitrust, un fatto assolutamente nuovo, e secondo noi del tutto immotivato”. “Per di più- prosegue il sindacalista – nella lettera c’è anche la richiesta di trattare un ribasso degli affitti dei locali, anche di quelli che non sono di proprietà Aligrup. Ma che razza di richieste sono? Dove vogliono arrivare le Coop?”. La risposta di Coop non si è lasciata attendere. Diversa la versione fornita da Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica. “Coop Adriatica, assieme a Coop Consumatori Nordest, ha manifestato l’interesse nei confronti della rete di vendita Aligrup da molto tempo. Ben due distinte lettere d’intenti sottoscritte con la proprietà di Aigrup non sono giunte a produrre efficacia perché Aigrup ne ha lasciato decorrere i termini senza adempiere in alcun modo alle obbligazioni in esse contenute e dalla stessa liberamente assunte”. “Più di recente,- prosegue Turrini- informati che la strada nel frattempo intrapresa dalla società non trovava una piena adesione da parte di altri gruppi, abbiamo reiterato in modo formale ed inequivocabile il nostro interesse su alcuni punti di vendita”. E ancora: “Ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta e restiamo in attesa. Spiace quindi apprendere che le nostre proposte, da quel che apprendiamo, siano nelle mani delle organizzazioni sindacali e soprattutto che queste ultime, senza aver cercato nessun dialogo con le cooperative, ritengano di farne un uso a nostro parere improprio”. “Le contestazioni- continua il presidente- che poi vengono mosse a nostre presunte richieste, appaiono quantomeno bizzarre. Sostenere, infatti, come vincoli nostri la semplice richiesta di adempiere a disposizioni legislative, come nel caso dell’Antitrust, ci pare il frutto di una non conoscenza delle dinamiche che regolano il settore del commercio e che, dei e imprese cooperative serie, intendono rispettare”. Turrini prosegue dicendo che: “Come sempre, se alla nostra proposta perverranno segnali fattibili, siamo pronti a sederci nelle sedi imprenditoriali, amministrative, legali e sindacali per verificare la fattibilità delle nostre intenzioni e avviare i confronti che si rendessero necessari”. “È quindi e infine ovvio che, organizzazioni sindacali che invitano ” a trattare con altri gruppi” lo fanno evidentemente mosse da altri interessi e intenzioni. Ci auguriamo- conclude Turrini- che così non sia e che una disponibilità lineare e trasparente, come quella che le cooperative hanno sempre dimostrato, sia invece colta con la necessaria responsabilità da parte di tutti gli interlocutori coinvolti.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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