Sono i soci firmatari del “contratto” su cui si fonda il governo nazionale . Ma sono anche antagonisti alle elezioni amministrative ed Europee. Così Mazara del Vallo, cittadina porta del Mediterraneo che ospita da decenni la più grande comunità immigrata rispetto alla popolazione residente, è diventata teatro di uno strano “derby” fra la Lega ed il M5S.
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Quasi negli stessi minuti, nella stessa cittadina, due componenti dello stesso governo recitavano il ruolo di “rivali”. L’occasione per questo “incrocio” è stata offerta dai comizi finali di due candidati a sindaco (sono in tutto sei i candidati alla poltrona di primo cittadino) della Lega e del M5S, i già consiglieri comunali Giorgio Randazzo e Nicola La Grutta. Il primo, sostenuto dal Ministro degli Interni, Matteo Salvini; il secondo sponsorizzato dal Ministro per il Sud Barbara Lezzi. Insieme a loro altri big dei partiti che oggi reggono il governo del Paese.
Gremita l’arteria principale, la via Emanuele Sansone, del popoloso quartiere di Transmazaro dove risiedono le famiglie di chi lavora nel settore della pesca: armatori, capitani, pescatori, artigiani dell’indotto di quella che ancora nonostante la crisi costituisce la più grande flotta peschereccia mediterranea in Italia. Questo per la gran parte il popolo, circa 5000 persone, che ha accolto Salvini.
Tanta gente, di ogni età, che si è affacciata dai propri balconi ospitando anche amici e parenti, come se fosse in programma il concerto di un noto cantante. Matteo Salvini ha parlato dopo il veemente intervento del giovane candidato sindaco Randazzo che ha promesso “una rivoluzione per far ritornare alla normalità” Mazara del Vallo e la “riapertura del palazzo di città dopo i 10 anni di monarchia”, riferendosi alla decennale amministrazione di Nicola Cristaldi.
Sul palco montato proprio davanti la sede del locale Commissariato di Polizia con grande dispiegamento di forze dell’ordine guidate dallo stesso Questore di Trapani, Salvini ha parlato della questione sicurezza sottolineando l’importanza della legittima difesa. Non si è tirato indietro dall’affrontare la questione immigrazione: “L’integrazione è possibile solo se c’è rispetto e lavoro, ma chi viene a spacciare e a delinquere i porti saranno sempre chiusi”, così il “capitano” della Lega ha voluto rassicurare la comunità immigrata mazarese che ha fornito manodopera al comparto peschereccio a partire dagli anni ’70. Non è mancata una stoccata all’Europa: “Non siamo certo populisti se chiediamo all’Europa di occuparsi del problema dei clandestini e di quanti hanno guadagnato con loro invece che delle maglie delle reti dei pescatori italiani e siciliani”.
A parte qualche fischio e il tentativo di raggiungere il palco da parte di un piccolo gruppo di contestatori, la gente ha applaudito inneggiando allo stesso Salvini e al candidato sindaco Randazzo. Tra i presenti, gente d’ogni età. “Noi siamo pensionate – raccontano alcune signore – e i nostri mariti hanno lavorato duramente a bordo dei pescherecci e nelle officine del settore della cantieristica navale eppure in questi decenni i partiti tradizionali hanno fatto solo promesse. Adesso confidiamo in Salvini”. “Finalmente qualcuno dei politici – racconta un capitano armatore – sembra occuparsi seriamente della sicurezza dei pescatori mazaresi nelle ormai pericolose acque del Mediterraneo centrale e del problema del mancato dragaggio del porto canale”.
Pochi minuti dopo, dall’altra parte della Città, nella storica piazza Mokarta, dove campeggia un arco normanno, i “soci” di Salvini lanciavano il comizio finale del candidato sindaco del M5S, Nicola La Grutta che ha condotto una campagna elettorale parlando di una “città sostenibile” e ha puntato sul funzionamento di servizi essenziali a partire dal sistema della raccolta rifiuti. Se Salvini nel suo discorso non ha fatto nessun riferimento agli alleati di governo, il Ministro per il Sud Barbara Lezzi non ha risparmiato una frecciata alla Lega e al suo leader sul problema delle infrastrutture: “Io mi batto realmente per il Sud, al contrario di mere dichiarazioni, il vero cambiamento siamo noi. Salvini a proposito di infrastrutture e strade in Sicilia non deve chiedere spiegazioni al Ministro Toninelli che è intervenuto con il commissariamento bensì al governatore Musumeci in quanto molte delle strade sono di competenza regionale”. Sulla questione immigrati la Lezzi è stata chiara, confermando una certa convergenza con l’idea di Salvini ma usando un diverso lessico: “Il problema dei migranti bisogna risolverlo a livello europeo. Sono necessarie delle regole certe e nuovi strumenti, questo è quanto da sempre ribadito dal Ministro Di Maio”. Presente anche il candidato alle Europee, l’uscente Ignazio Corrao, e diversi esponenti M5S all’Ars e al Parlamento nazionale. Ad assistere al comizio circa duemila persone in piazza Mokarta, un elettorato eterogeneo, professionisti, impiegati e operai. E anche tra i militanti Cinquestelle ecco farsi strada il “timore” per una possibile affermazione dei “colleghi”-rivali della Lega: “Alcuni vengono soltanto adesso a cercare il voto di noi del Sud. Ci chiediamo il perché, ma in fondo lo sappiamo. Ad ogni modo vi è un contratto di governo e dobbiamo portarlo a compimento”. Lo scontro tra gli alleati-nemici, per il momento, è solo rinviato.