CATANIA – “Dobbiamo continuare così perchè ancora non abbiamo fatto nulla”. Mette subito le cose in chiaro Pablo Alvarez. Ermetico ma diretto il difensore argentino. Domenica la colonia sudamericana di bandiera biancoceleste vivrà una sorta reunion: tra Catania ed Inter si mettono assieme praticamente due nazionali argentine. Uno stimolo in più ma fino ad un certo punto: “Lo stimolo viene da ogni partita: non lo dico tanto per dire. Domenica pomeriggio sarà difficile ma stiamo lavorando bene e faremo bene a Milano. Potete scriverlo”.
Nelle ultime ore, viste le contemporanee defezioni di Bellusci e Rolin , si è discusso di un possibile asse di difesa costituito da una difesa a tre pensato da Maran. E’ solo un’ipotesi ma va tenuta in considerazione. “Il mio compito è di giocare non di pensare al modulo: se serve gioco anche nella difesa a tre”. Uomo di poche parole Alvarez. Sa di avere davanti una sfida che racchiude in sé mille significati. Tutto quello che vuole è, allora, rimanere concentrato: “Credo in me, nell’allenatore e nella squadra. Giocare contro l’Inter sarà forse uno stimolo in più ma in questo campionato fino alla fine sarà complicato per tutti. Davanti abbiamo un ciclo importante ma noi dobbiamo dare, innanzitutto, una svolta in trasferta”. Già. Un cambio di rotta fuori casa, è il pensiero fisso. Ancora più della classifica che vede il Catania nei quartieri alti assieme alle osannate grandi del calcio italiano. “Quel posto in classifica ce lo siamo guadagnati non siamo mica degli intrusi. E poi, il Catania ha ancora margini di miglioramento così come devo migliorare anche io: si deve sempre migliorare. Gli undici punti non ci danno certo tranquillità; semmai dobbiamo avere una mentalità giusta: quella vincente. Noi domenica contiamo di spezzare il nostro cammino negativo lontano dal Massimino”.
Ermetico ma pragmatico Pablo Alvarez, anche quando provi a chiedergli chi tema dei neroazzurri: “Non mi preoccupa un solo giocatore ma tutta l’Inter”. L’ultima domanda allora è per stemperare un attimo soltanto la tensione della ormai anti-vigilia della sfida di San Siro: come si ferma Cassano? “Cassano? Si ferma e basta”. Giusto. Saluta Alvarez e poi via verso la seduta d’allenamento. Difesa a tre o quattro non importa: l’importante sarà esserci per giocarsela fino in fondo.