CATANIA – Ha approfittato di un momento di distrazione del patrigno. Poi, non appena lo ha visto sdraiato sul divano ha sparato a distanza ravvicinata. Una fucilata alla testa. Subito dopo il minore e un suo compagno, anche lui adolescente, lo hanno messo dentro un sacco e lo hanno gettato all’interno di un pozzetto. Un assassinio dai tratti agghiaccianti quello accaduto appena sette mesi fa all’interno di una villetta di via Teocrito a Pedara. Il cadavere è stato trovato tre giorni dopo dai carabinieri allertati da una telefonata. Dalla macabra scoperta sono scattate le indagini che hanno portato al fermo emesso dalla Procura dei Minorenni di Catania del figliastro che ha confessato l’omicidio di Domenico Citelli, 71 anni, compagno della madre. A finire in carcere anche il complice minorenne. Sullo sfondo di questa pagina di sangue una storia di violenza e liti familiari.
Oggi in via Franchetti si è chiuso il primo capitolo giudiziario di questo raccapricciante omicidio. I due minorenni hanno affrontato il processo abbreviato. Il Gup Alessandra Chierego del Tribunale dei Minorenni di Catania ha condannato il figliastro 16enne che ha sparato, e l’amico, 17enne, a 14 anni di reclusione per omicidio e soppressione di cadavere. Il giudice ha concesso le attenuanti generiche. Ma è stata riconosciuta l’aggravante della premeditazione. La pm Valeria Perri aveva chiesto al Gup di condannare i due a 21 anni. Il figliastro, difeso dall’avvocato Alessandro Vecchio, è detenuto all’istituto peniteziario per minori (Ipm) di Bicocca, mentre il complice, difeso dall’avvocato Salvatore Cairone, è reclusione all’Ipm di Acireale. I due difensori dopo la deposizione delle motivazioni della sentenza, prevista tra quindici giorni, sono già pronti a presentare appello.