06 Giugno 2023, 17:19
2 min di lettura
CATANIA – Una sconfitta che non riesce proprio ad andare giù. Quella delle elezioni amministrative di Catania 2023 è una ferita ancora aperta per il Movimento 5 stelle della provincia etnea. Tanto che 35 attivisti pentastellati hanno deciso di rendere pubblico il proprio malessere, con una nota di fuoco inviata alla stampa e indirizzata ai presunti colpevoli della Caporetto catanese: il referente regionale Nuccio Di Paola, il deputato nazionale Luciano Cantone e la deputata regionale Jose Marano.
“La debacle del M5s alle amministrative di Catania – si legge nella nota -, nonostante i toni trionfalistici del referente regionale Nuccio Di Paola e della portavoce all’Ars Jose Marano, è sotto gli occhi di tutti: il MoVimento ha raggiunto un misero 5,68% e può contare solo su due rappresentanti in Consiglio comunale”. Cioè l’uscente Graziano Bonaccorsi e Giovanni Amato, neoeletto, ex Diventerà Bellissima, solo di recente folgorato sulla via di Giuseppe Conte.
“La campagna elettorale è stata gestita senza coinvolgere la base e in modo autoritario, lontano dall’opportunità politica e dall’etica del MoVimento, dal deputato nazionale Luciano Cantone e da Marano, nominati unici responsabili da Di Paola e da lui sostenuti in tutte le scelte”, continuano i 35 firmatari della missiva. Raccontano del ruolo di “semplice gregario” a cui sarebbe stato ridotto il Movimento 5 stelle nella coalizione progressista, e della esclusione “all’ultimo momento, di un attivista storico dalla lista”.
Senza contare che “la lista del M5s è stata secretata – prosegue la lettera – Sono stati inseriti nominativi “estranei”, anche con pregresse esperienze in partiti avversi, e qualcuno ha utilizzato Caf per sponsorizzarsi, pratica da sempre censurata dal M5s”. Una vicenda, questa dei patronati pentastellati, che era stata raccontata da LiveSicilia nei giorni precedenti al voto. “A parte il fatto che obiettivo primario del M5s dovrebbe essere la qualità dei candidati e non la quantità dei voti portati – si legge ancora -pensiamo che la disfatta sia da imputare, soprattutto, alla cattiva gestione della campagna elettorale, all’inserimento di “estranei” in lista, al tradimento della nostra identità e all’esclusione della base, profonda conoscitrice del territorio, da qualsiasi processo partecipativo”.
Una svendita “dei valori identitari e della trasparenza e coerenza del Movimento 5 stelle” che sarebbe stata pagata alle urne. E per il quale vanno individuate delle responsabilità: “Di Paola (messo a tempo debito a conoscenza delle vicende catanesi) si dimetta dal ruolo di coordinatore regionale e Marano e Cantone vengano esclusi dalle attività politiche e organizzative di Catania”. Un vero e proprio veto che, dalla base, arriva ai vertici e propone un’alternativa: Nunzia Catalfo ed Eugenio Saitta, “che sicuramente terranno nella giusta considerazione la base degli attivisti e saranno loro portavoce”.
Pubblicato il
06 Giugno 2023, 17:19