"Basta scontri Anas-Regione| A maggio il nuovo Himera" - Live Sicilia

“Basta scontri Anas-Regione| A maggio il nuovo Himera”

Parla il vice ministro Cancelleri: "Molti problemi per il Cas. Prima dell'estate i voli scontati in Sicilia"

L'intervista
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Giancarlo Cancelleri tornerà oggi all’Ars. Lo farà da viceministro alle Infrastrutture, per la seduta della commissione Territorio che affronterà le questioni inerenti alle strade gestite dall’Anas in Sicilia. Un tema spinoso, che ha visto la Regione bacchettare la società statale fino ai giorni scorsi. Il viceministro pentastellato invoca il dialogo e un “confronto tranquillo”: “Vorrei vedere collaborare Regione e Anas”, dice, facendo notare che l’intransigenza del governo regionale verso la società dello Stato non sembra riscontarsi verso il Consorzio autostrade siciliane, regionale, che starebbe messo pure peggio.

Giancarlo Cancelleri, qual è la situazione delle strade gestite dall’Anas in Sicilia?

“Sui cantieri dell’Anas c’è un mondo di questioni, dai cantieri della Cmc su cui stiamo lavorando con tavoli permanenti e settimanali. A Caltanissetta i lavori sono ripartiti n grande stile e stanno andando avanti senza problemi. Si deve risolvere solo la questione della variante ma, chiusa questa vicenda, i cantieri si fermeranno solo per la fine dei lavori. Stiamo riaprendo tratti di strada man mano che finiscono i lavori, evitando inaugurazioni e manifestazioni folkloristiche. Ci sono opere molto complesse e sono soddisfatto perché avevamo trovato una situazione che era un cadavere, che abbiamo resuscitato. E adesso ci sono imprese che lavorano”.

Altro tasto dolente è la Palermo-Agrigento. Lì a che punto è la rianimazione?

“Abbiamo avuto purtroppo un ritardo di un mese. Stavamo chiudendo con una ditta il contratto di affidamento come fatto a Caltanissetta per fare ripartire i lavori. L’azienda però ha fatto un’altra proposta e se n’è andata. Spero che i contratti di affidamento per i primi lotti si chiudano entro questo mese. Entro febbraio si devono affidare tutti e sette i lotti. Lì ci vorrà un annetto, è una battaglia su cui mi sono incaponito e non mollo più”.

E veniamo alla madre di tutte le questioni irrisolte, la A19. Su cui il governo regionale ha bacchettato Anas fino a una manciata di giorni fa. Qual è la situazione?

“Lì, al di là di tutte le discussioni che si fanno, io dico che tra aprile e maggio apriamo il viadotto Himera. Non manca niente, sono in contatto con l’azienda che sta seriamente affrontando tutti i problemi emersi. Negli anni purtroppo non è mai stata fatta la manutenzione della viabilità secondaria. Io vorrei vedere collaborare Regione e Anas, non scontrarsi, mi pare che Anas da un anno a questa parte abbia cambiato passo con Simonini. Però, attenzione, le strade più sicure in Sicilia sono quelle dell’Anas. Io non voglio fare scontri e gare a chi è più bravo: spero che il confronto sia più tranquillo”.

L’incontro in commissione oggi all’Ars può essere una buona occasione per costruire questo “confronto tranquillo”?

“Non c’è dubbio. Io col presidente della Regione e con l’assessore sto collaborando tantissimo. Sto facendo la stessa cosa con l’Anas. Sulla Ragusa-Catania c’è un’intesa enorme tra me e il governo della Regione. Io ho chiesto e ottenuto che il presidente della Regione sia il commissario della Ragusa-Catania, perché è giusto così. Questo è il livello di collaborazione istituzionale che io ho voluto. Stiamo lavorando insieme, gli improperi della campagna elettorale sono superati da quella stretta di mano tra me e Musumeci”.

E a proposito di Regione, c’è poi il Cas. Un altro capitolo certo non privo di questioni aperte. Come viene valutata la situazione al ministero?

“E’ il convitato di pietra. Una questione davvero spinosa da gestire. Io a dicembre ho invitato i vertici del Cas e l’assessore Falcone a Roma. Il Cas sta avendo innumerevoli problemi. Non penso per il suo futuro all’operazione di crocettiana memoria di una fusione tra Cas e Anas, ma vedrei bene lo scenario di fare una cosa come quella fatta in Veneto, con la creazione di un consorzio, senza dar vita a bad company con debiti che poi devono pagare i siciliani. Intanto, qualsiasi cosa si decida, il Cas deve presentare un piano economico finanziario, che tutti i concessionari di autostrade hanno presentato tranne loro. E il ministero nel 2019 ha riscontrato 790 non conformità nella rete del Cas. Spero che ci possa essere un confronto e un ragionamento sereno: l’intransigenza nei confronti di Anas dovrebbe essere anche nei confronti del Cas”.

Passiamo al capitolo del caro biglietti per i voli. A che punto siamo con tariffe sociali e continuità territoriale?

“Stiamo lavorando al decreto sulle tariffe sociali. Prima dell’estate dovremmo avere già i primi voli calmierati. L’idea al momento è quella di creare un’area dedicata nel sito dell’Enac in cui l’utente che ne ha diritto perché rientra in una delle categorie, si registra e ottiene un codice di sconto. La grande novità è che in quelle date partirà anche la continuità territoriale da Trapani e da Comiso. Questo rilancerà i due aeroporti che stanno soffrendo. E servirà tutti i residenti in Sicilia, nessuno escluso. L’iter lo abbiamo espletato, il decreto per Trapani è stato firmato, a giorni sarà firmato il decreto per Comiso. Poi procederemo con le gare d’appalto per assegnare le tratte ai vettori”.

C’è qualche chance di ottenere la continuità territoriale anche su Palermo e Catania?

“I primi giorni di febbraio andrò a parlare col commissario a Bruxelles, proprio per capire se ci sono possibilità di fare lo stesso su Palermo e Catania. Ma sui grandi aeroporti i vettori storcono il naso. E dobbiamo evitare il rischio di ricorsi”.

E infine i treni, altra nota dolentissima, che vede la Sicilia ancora all’anno zero o quasi. Se ne parla poco ma è una priorità o no per il governo?

“Proprio stamattina (ieri per chi legge, ndr) ho incontrato l’ad di Rfi e il suo omologo siciliano. Abbiamo fatto il punto sulle infrastrutture in Sicilia. Il grande tema è la Messina-Catania-Caltanissetta-Palermo. Ci sono tanti soldi che si stanno investendo, un solo cantiere vale quasi tre miliardi. Sono opere che permetteranno di avere treni a duecento chilometri di velocità. Presenteremo tutti i progetti a febbraio in Sicilia. Ma abbiamo parlato anche delle altre zone e della necessità di elettrificare quelle zone in cui abbiamo ancora i treni a gasolio. E vogliamo intervenire nelle parti dell’Isola che non sono collegate, nell’Agrigentino ad esempio. So che sembra un libro dei sogni ma servono dieci anni di lavoro per portare a colmare il gap che abbiamo verso gli altri”.


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