Ancora fumo nero dalla raffineria - Live Sicilia

Ancora fumo nero dalla raffineria

La foto scattata ieri della raffineria di Milazzo

Nuova preoccupante emissione dall'impianto industriale in provincia di Messina. Preoccupati i cittadini, che chiedono un intervento da parte delle autorità.

 

MILAZZO (MESSINA) – Ennesima fumata nera sui cieli di Milazzo. Grande agitazione tra i cittadini che hanno segnalato il fumo alla protezione civile, rivolgendosi anche al presidente dell’Adasc (Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini), Peppe Maimone, per avere delle spiegazioni in merito all’entità delle emissioni incontrollate prodotte dalla torcia dello stabilimento industriale. “Da più parti della città di Milazzo ho ricevuto chiamate di cittadini sconcertati per la fumata nera contenente chissà quali veleni, che si innalzava dallo stabilimento industriale della raffineria – racconta Maimone -. Questi eventi purtroppo si verificano con maggiore frequenza”. Tempestiva la risposta del dirigente dello stabilimento, che ha chiarito l’inquietante episodio adducendolo a un “problema tecnico”.

“Notiamo con preoccupazione – prosegue Maimone – che negli ultimi tempi all’interno della fabbrica si verificano sempre più problemi. Auspichiamo un intervento immediato da parte dei sindaci di Milazzo e San Filippo del Mela, del prefetto e delle altre istituzioni preposte, affinchè venga tutelata la salute dei cittadini. Spero che sia fatta luce – precisa ancora – su questi continui problemi tecnici, tramite azioni concrete mirate alla difesa della salute pubblica”.

L’area industriale di Milazzo è caratterizzata dalla presenza di un grosso polo industriale, che comprende una centrale termoelettrica a olio combustibile, una raffineria di petrolio, un cogeneratore, un’acciaieria, un impianto per il recupero del piombo dalle batterie esauste e altri opifici minori. Tutti altamente inquinanti. In più ci sono le interminabili ‘trame’ degli elettrodotti, i primi costruiti negli anni Ottanta e altri attualmente in fase di realizzazione in tutto il territorio della Valle del Mela, area dichiarata Zona ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale e Sin (Sito di interesse nazionale). “Dell’accaduto sarà messa al corrente la Commissione europea-Ambiente – tuona Maimone -. Per l’ennesima volta è stato prodotto un attentato alla salute dei cittadini e all’ambiente. Tutto è diventato inaccettabile e le istituzioni devono intervenire”. Il presidente dell’Adasc ha già girato ai legali dell’associazione un esposto da presentare all’autorità giudiziaria.


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