Medici vaccinati a rischio: 'Serve terza dose subito' DATI - Live Sicilia

Medici vaccinati a rischio: ‘Serve terza dose subito’ DATI

Il presidente dell'Ordine dei medici Anelli: "Tutti i sanitari sono a rischio"

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 3.099 positivi ai test Covid, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 3.525.

Sono invece 44 le vittime in un giorno (ieri erano state 50). Dall’inizio della pandemia i casi sono 4.660.314, i morti 130.697. I dimessi e i guariti sono invece 4.427.373, con un incremento di 3.385 rispetto a ieri, mentre gli attualmente positivi sono 102.244, con un calo di 330 casi nelle ultime 24 ore.

Sono 276.221 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 357.491. Il tasso di positività è del 1,1 %, in leggero aumento rispetto al dato di ieri. Sono 483 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in aumento di 2 rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 22 (ieri erano 26). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.435, ovvero 62 meno di ieri.

“Terza dose per tutto il personale”

“I sanitari a rischio per noi sono tutti. Ognuno ne ha uno proprio”. E’ il presidente dell’Ordine dei Medici Fnomceo, Filippo Anelli, a spiegarlo, in vista della formalizzazione delle indicazioni del Cts sul richiamo, chiedendo che la terza dose venga fatta a tutto il personale sanitario anche se, precisa, “puo’ avere un senso partire da quelli piu’ esposti come quelli che lavorano nei reparti Covid”.

Difficile quantificare quanti possano essere i medici a rischio. “L’apertura e la chiusura dei reparti Covid dipende dall’andamento dell’epidemia” spiega Anelli e quindi c’e’ una variabilita’ anche dell’organico impegnato. “E’ giusto assicurare la terza dose prima agli immunodepressi, nelle Rsa e agli anziani ma la terza dose garantisce la riduzione del rischio marginale al personale sanitario e medico esposto nelle strutture, a contatto con i pazienti. Inoltre aiuterebbe la categoria a continuare a lavorare in serenita’”, ha detto concludendo che comunque il “vaccino ha gia’ dimostrato sul campo la sua capacita’ di protezione”.


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