Anf, Pirrone presidente:| “Avvocatura deve adattarsi ai tempi”

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05 Giugno 2018, 13:26

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CATANIA – Nel segno della continuità. Vito Pirrone è stato confermato presidente dell’Associazione Nazionale Forense di Catania. L’elezione del rinnovo del direttivo dell’Anf si è svolta nel corso dell’assemblea tenutasi al Tribunale di Catania. Gli altri componenti del direttivo sono gli avvocati Palma Balsamo, Marco Tortorici, Debora Bruno, Lorenzo Impelluso, Marco Navarria, Manuela Lo Presti, Emanuela Laganà, Giorgio Spartano, Nicola Mandico. Nel ruolo di segretaria è stata scelta l’avvocato Debora Bruno.

L’avvocato Vito Pirrone è entusiasta di portare avanti il ruolo di presidente dell’Associazione Nazionale Forense. E crede fortemente nella forza (anche simbolica) della toga. Anche se è consapevole che la professione è in chiara evoluzione rispetto al passato. “Nonostante la crisi la carriera legale di avvocato – afferma Vito Pirrone – ha ancora il suo fascino e riesce ad attrarre nuovi giovani che vogliono tentare questa strada professionale. Ma serve adattarsi ai tempi guardando a quelle che possono essere considerate le nuove frontiere per la categoria come, per esempio, la privacy, le aggregazioni tra professionisti, la dematerializzazione. Il numero degli avvocati è cresciuto così come è cresciuto il numero dei professionisti in Italia. L’età media dei professionisti attivi è salita, il tasso di crescita con cui i giovani entrano nel mondo delle professioni ordinistiche è diminuito nel corso del tempo, non c’è soltanto il classico lavoro che conosciamo di ogni professione ma molte nuove specializzazioni sono richieste dal mercato”.

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Vito Pirrone è realista. Il mercato del lavoro è cambiato anche per il mondo forense. “Sul futuro della professione – dice – si deve favorire l’ingresso alla professione e l’accesso alla stessa, in particolare alle giovani generazioni, con criteri di valorizzazione del merito.  Si deve rivolgere lo sguardo verso i provvedimenti di legge sulla concorrenza e sul lavoro autonomo e alle novità rivolte all’apertura di nuove frontiere, anche lontane dal processo: aggregazioni, privacy, legge 231, innovazione tecnologica, dematerializzazione, sono argomenti oggi d’attualità e alla portata anche dell’avvocatura diversa da quella dei grandi studi legali”.

Per il presidente dell’Anf è tempo di rinnovarsi: “I bandi recenti di Cassa forense sull’alta formazione richiedono espressamente l’individuazione di nuovi settori e materie verso le quali orientare l’attività professionale, le esperienze e gli strumenti di cui dispone la professione vanno adattati il più possibile alle esigenze della maggioranza dei colleghi, primo fra tutti la specializzazione quale precondizione per una prestazione di qualità. immaginando aree di intervento – conclude – inesplorati senza rinunciare alla difesa della giurisdizione e al ruolo di interlocutore necessario dell’avvocato nella dialettica giurisdizionale”.

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05 Giugno 2018, 13:26

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