Pari opportunità, a Caltagirone l'otto marzo delle avvocate

L’otto marzo delle avvocate: “Numeri dalla nostra parte, fatturati ancora no”

Il convegno sulla parità di genere nell'avvocatura
CALTAGIRONE
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CATANIA – Avvocate e avvocati in Italia sono ormai quasi pari, in termini numerici. Alla parità di genere numerica, quasi raggiunta, non corrisponde però quella di reddito. I dati del rapporto Censis 2023 sull’avvocatura dicono che in tutte le fasce d’età, il reddito delle donne iscritte all’Albo è inferiore di circa 30mila euro rispetto agli uomini, e anche oltre, soprattutto nelle regioni del Nord e il divario aumenta con la progressione di carriera.

Il percorso per la parità è dunque lungo e a questo tema l’Unione degli ordini forensi di Sicilia ha dedicato il convegno “La lunga strada per le pari opportunità che l’8 marzo ha preceduto l’Assemblea permanente dei fori siciliani tenutasi il 9 marzo a Caltagirone.

“Pari opportunità, tema decisivo”

“Il tema delle pari opportunità è decisivo per il presente e per il futuro della professione e l’attenzione e le proposte dell’unione che presiedo meritavano un momento pubblico di incontro e confronto”, ha affermato il presidente dell’Unione degli ordini forensi di Sicilia, avvocato Rosario Pizzino.

A discutere di quanto è stato fatto e di quanto c’è ancora da fare per raggiungere la sacrosanta parità di opportunità professionali, di reddito e pensioni sono stati poi, moderati dalla giornalista Patrizia Penna, l’ordinario di Sociologia del diritto dell’Università di Catania , Carlo Pennisi, Palma Balsamo, giuslavorista del Foro di Catania; Dario Motta, delegato della Cassa Forense del Foro di Catania; Elisa Demma, presidente nazionale del Movimento Forense e Adele Pipitone, presidente della Rete dei Comitati per le pari opportunità di Sicilia.

La presidente del Movimento Forense Elisa Demma ha sottolineato, “come questa cultura maschilista in realtà alberghi anche in molte di noi, donne, pervase e plasmate mentalmente da un senso del dovere che le trattiene e le limita fortemente. Il problema sarà superato quando un uomo e una donna saranno sullo stesso piano e tra gli stessi si sceglierà per un incarico il più preparato, senza riserve mentali, e, a parità di lavoro, la retribuzione sarà la stessa. I numeri sono dalla nostra parte, i fatturati ancora no”.

Il gender gap

Per Adele Pipitone, battagliera presidente della Rete dei Comitati per le pari opportunità di Sicilia, il percorso verso le pari opportunità è ancora lungo e non solo per le avvocate, “Tra le difficoltà che la professione al femminile ha, ad esempio, oggi c’è il gender gap, quindi le differenze reddituali, oltre a una tematica sempre attuali, che riguarda tutte le donne lavoratrici e in particolare le avvocate quale è quella della conciliazione dei tempi lavoro famiglia. Sono dei temi importanti, sono dei temi che riguardano certamente le avvocate ma che riguardano tutte le donne.”

Delle strategie politiche nazionali e degli strumenti legislativi già a disposizione delle donne per non perdere terreno economico e di rappresentatività nella professione, rispetto ai colleghi uomini, hanno parlato la giuslavorista Palma Balsamo e il delegato della Cassa Forense Dario Motta.

Al docente Carlo Pennisi, il compito, a inizio convegno, di inquadrare, dal punto di vista sociologico, lo scenario l’evoluzione delle politiche italiane ed europee in tema di pari opportunità.


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