PALERMO – Fece fuoco per difendersi. Natale Biundo, 82 anni, rischiava l’incriminazione per lesioni ed invece gli è stato riconosciuto esclusivamente il ruolo di parte offesa nella brutta vicenda che lo vide coinvolto l’ultimo giorno del 2012.
Su richiesta della Procura il giudice per le indagini preliminari ha disposto il giudizio immediato per Christian Neri, 19 anni, Francesco Delisi, 35 anni, Vincenzo Carollo, 20 anni, Salvatore Dominici, di 19 anni, e Fabio Russotto, di 24. Sono tutti di Carini e facevano parte della banda che cercò di sorprendere Biundo nel sonno. Tre di loro sfondarono la porta della sua abitazione in cortile Tondù, a Cinisi, mentre due facevano da palo. Non avevano fatto i conti con l’anziano che imbracciò un fucile da caccia, regolarmente detenuto, e fece fuoco. Un colpo all’inguine raggiunse Neri. Fu l’unico a non riuscire a scappare. La fuga degli altri complici durò pochi giorni. Identificati dai carabinieri non restò loro che ammette di essere gli autori dell’irruzione. Dissero di avere agito per necessitò in un momento di grave disagio economico. Oggi hanno tutti l’obbligo di firma in commissariato, tranne De Lisi che si trova ai domiciliari.
Per nonno Natale, assistito dall’avvocato Giangiacomo Palazzolo, non è scattata alcuna incriminazione. Carmelo Adamo difensore degli imputati, assieme all’avvocato Max Molfettini, non ci sta: “L’anziano li aspettava in casa a luci spente e non è vero che avesse avvisato gli imputati di non entrare. Non sapevano che fosse in casa”.