CATANIA – Una gara antieconomica, un appalto tutt’altro che conveniente per le aziende che, infatti, hanno disertato. Questa la psizione di Carmelo Condorelli, responsabile della Fidael igiene ambientale che lo scorso 4 agosto ha inoltrato una nota all’amministrazione comunale per segnalare l’insufficienza del personale previsto dal nuovo capitolato di appalto.
“Basta saper fare due conti – afferma Condorelli. Il Comune ha bandito la gara ponte, vinta dalla Senesi – Ecocar, prevedendo 654 persone, cioè dipendenti, per un lavoro relativo al 75% del territorio cittadino. La gara andata deserta – continua – prevede la stessa forza lavoro che, però, dovrebbe coprire il 100 per cento del territorio comunale. “Ed effettuare anche la raccolta porta a porta” – incalza. Insomma secondo Condorelli l’appalto partirebbe già con la con un organico ridotto di circa 250 unita. “Per quanto riguarda il personale – continua – dunque, bisognava prevedere 38 milioni in più l’anno e non i 27 milioni inseriti nella gara. Insomma – sottolinea – mancherebbero 78 milioni circa per sette anni, che l’eventuale ditta vincitrice dovrebbe mettere di tasca sua”. Sarebbe questo il motivo, secondo il sindacalista, per cui la gara è andata deserta.
Non così per l’amministrazione che replica immediatamente atrraverso l’assessore all’Ambiente Rosario D’Agata, che evidenzia come il bando sia stato scritto insieme al Conai. “La’appalto è stato preparato con il supporto di un ente specializzato che è il CONAI – afferma D’Agata – e i parametri sono precisi e calcolati con metodo scientifico. Inoltre – conclude – abbiamo aumentato il numero di personale”.