PALERMO – “Il violento intervento all’indirizzo del presidente della Commissione regionale antimafia, da parte del senatore Giarrusso, dei 5 Stelle, è davvero di difficile lettura. Le parole del senatore nei confronti di Claudio Fava sono inquietanti nel metodo e nel merito e arrivano dopo una ‘pesante’ lettera del deputato Giorgio Mulè di Forza Italia, mentre si appresta ad iniziare le audizioni di tanti soggetti, in qualche modo, collegati al caso Montante, al di là delle inchieste giudiziarie”. Lo dice in una nota Pino Apprendi, del coordinamento regionale dei Cento passi. “Chi meglio di Claudio Fava, in questo particolare momento, in cui crollano diverse icone, interpreti di una certa antimafia, poteva assumere questo prestigioso, quanto delicato incarico? Qual è la vera ragione di questo attacco? La politica? Non penso, ci sono altri motivi?”.
“Una cosa è certa, la storia di Claudio Fava è trasparente, non c’è neanche l’ombra di uno scontrino o di un bonifico e non è uno che si lascia intimidire”, conclude Apprendi.