CATANIA – Dopo un seduta fiume di quasi cinque ore, segnata dal “grande senso di responsabilità dei consiglieri provinciali”, passa il tanto atteso strumento di previsione per l’anno che sta volgendo al termine. Lo si attendeva da quasi dodici mesi. Poco vale dunque se ad oggi la Provincia regionale di Catania è “l’unico ente siciliano” ad aver deliberato il bilancio e ad averlo reso esecutivo. Quello di stamani è solo il “primo passo verso il risanamento dell’Ente”. A spiegarlo a LiveSiciliaCatania è il Commissario straordinario appena nominato dal presidente della Regione Rosario Crocetta, Antonina Liotta, che nonostante la “grande soddisfazione” per il voto di oggi, ha chiarito “che il lavoro faticoso è tutto a venire”.
La prossima tappa sarà il voto sugli “equilibri di bilancio”. Momento successivo sarà poi l’approvazione del “piano quinquennale di appianamento dei debiti”, strumento sul quale il Commissario straordinario si confronterà con “tutte le forze politiche” presenti a Palazzo dei minoriti. “Così come è stato – ha sottolineato la Liotta- per il voto di stamane: il Bilancio approvato infatti non è mio ma figlio del parere dei capigruppo e della massima libertà che è stata garantita a tutti i consiglieri, salvo il rispetto rigoroso – ha puntualizzato- del patto di stabilità”.
Trentaquattro “sì” su trentasette consiglieri presenti. Contrari i soli Comunisti-Idv. Il voto di oggi è stato segnato dalla convergenza di tutti i gruppi presenti in aula sull’opzione proposta dal Presidente del Consiglio, l’autonomista Giovanni Leonardi, di riunire in un “maxi-emendamento” i venti già proposti e approvati nelle scorse sedute dagli onorevoli consiglieri. Iniziativa che nella forma ha fatto registrare le perplessità dell’udc Ernesto Calogero: “In quest’aula non è stato mai stabilito alcun voto di fiducia. Così è stato bloccato -lamenta- ogni intervento politico sul merito degli emendamenti”. Giudizio che ha provocato la risposta immediata del consigliere calatino Sergio Gruttadauria: “Questo voto permette all’Ente di continuare a erogare servizi ”.
Domenico Galvagno dell’Mpa vota sì “ma con rammarico”. “Siamo davanti ad una situazione drammatica – ha detto in aula- a cui questo consiglio però sta rispondendo con grande senso di responsabilità”. Dello stesso parere è l’udc AntonioDanubio: “Senza questo voto i dipendenti della Pubbliservizi non avrebbero ricevuto lo stipendio di Novembre”. Per il capogruppo Pd Giuseppe Furnari il “sì” di oggi era doveroso per correggere “i gravi errori della precedente Amministrazione”. Posizione che non ha trovato il favore dell’acese Gianluca Cannavò, del gruppo Pdl, convinto che i problemi di bilancio che stanno attraversando l’Ente “non nascono con la gestione Castiglione”.
È dura invece la posizione dei Comunisti-Idv che hanno espresso un “no” categorico al bilancio presentato in aula. Antonio Tomarchio, del Pdci, ha parlato senza mezzi termini di “solita cooptazione”. “Il voto di oggi – ha riferito- è in perfetta continuità con il passato: si parla di bilancio tecnico, ma grazie agli emendamenti proposti si creano aspettative sul territorio che verranno regolarmente disattese per non sforare il patto di stabilità. Anche per questo la gente percepisce questo Ente come inutile”.
Da registrare in ultimo l’astensione solitaria di Santo Primavera dell’Udc, che ha spiegato a LiveSiciliaCatania: “Concordo in pieno con l’azione svolta sinora dal commissario Liotta. In questa fase storica c’è poco da programmare, c’è un patto di stabilità che non permette eccezioni, per questo -riferisce con preoccupazione- non concepisco l’esigenza dei miei colleghi di presentare emendamenti su progetti e iniziative che non verranno mai messe in opera. La mia polemica è verso di loro, non verso l’amministrazione che – ha chiosato infine- è stata chiara e rigorosa sul percorso da intraprendere”.