Appuntamento con l'assassino | "Scendi, sono qui", l'ultimo sms - Live Sicilia

Appuntamento con l’assassino | “Scendi, sono qui”, l’ultimo sms

Il manico del coltello, trovato dalla Scientifica nell'abitacolo dell'auto, era piegato. Prova della furia con cui Gora ha colpito Veronica.

CATANIA. Le ha inferto almeno sessanta coltellate. Feroce e spietata la violenza con cui Gora Mbengue ha massacrato il corpo della giovane belpassese Veronica Valenti. Il fendente ha colpito molti organi vitali della zona addominale, le ferite mortali sono state quelle al cuore e ai polmoni. Il 27enne ha scaricato la sua forza omicida al petto e poi alla schiena della sua ex fidanzata. Il numero preciso di colpi è emerso dall’autopsia effettuata dal medico legale.

La relazione sull’esame autoptico entrerà a far parte degli atti dell’inchiesta affidata al Pm della Procura etnea, Agata Consoli. Questa, insieme agli altri elementi di prova: il telefonino di Veronica e l’arma del delitto. Il cellulare quando gli agenti della Mobile sono arrivati in via Tezzano domenica sera squillava: Giuseppe Valenti cercava di contattare la figlia. È stato necessario aspettare l’arrivo del medico legale per rispondere: il cellulare era sotto il corpo dilaniato di Veronica. È stato lo stesso dirigente Antonio Salvago a prendere la chiamata: in via Ventimiglia è stata data la drammatica notizia.

Quel telefonino contiene anche l’ultimo messaggio inviato dalla 30enne: “Scendi, sono qui”. Quella sera avevano un appuntamento chiarificatore con Gora. Il senegalese è sceso da casa con un coltello: “Se mi dice di no, l’ammazzo” ha detto agli inquirenti. Tutto pianificato. E quando la giovane gli ha confermato che la loro storia d’amore non poteva continuare, Mbengue ha preso il fendente di 24 centimetri e con una forza inaudita ha affondato la lama al petto di Veronica. Non si è fermato. Nemmeno quando la giovane si è accasciata senza vita sul volante della Peugeot 107. Il manico del coltello, trovato dalla Scientifica nell’abitacolo dell’auto, era piegato. Prova della furia con cui Gora ha colpito Veronica. L’assassino, quando è stato arrestato lunedì all’alba, aveva una ferita alla mano: un piccolo taglio che è stato medicato prima di essere trasferito in carcere.

La salma è stata restituita alla famiglia. I funerali sono programmati per domani mattina alle 11 alla chiesa Madre di Belpasso. Domani è lutto cittadino nella piccola cittadina etnea. Il 2 novembre si terrà un corteo per dire ‘No al femminicidio’ che partirà alle 9 del mattino da piazza Stella Aragona. Un modo, ha detto il sindaco Carlo Caputo “per ricordare Veronica e tutte quelle donne a cui è stata riservata questa tragica sorte per mano di assassini”.


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