PALERMO – La vicenda Armao-Bartolozzi si sposta al Csm. Carmela Transirico, ex moglie dell’assessore al Bilancio e vice presidente della Regione Gaetano Armao, ha presentato un esposto al Csm per chiedere di verificare il comportamento di Giusi Bartolozzi, attuale compagna di Armao, magistrato in aspettativa e oggi deputata di Forza Italia. A rivelarlo è il Corriere della Sera.
L’ex moglie accusa Armao di avere organizzato un piano “per mettere al sicuro” i soldi che dovrebbe dare alla sua ex famiglia. E così chiede al Consiglio superiore della magistratura di verificare l’eventuale ruolo che Bartolozzi avrebbe avuto nella vicenda.
Una vicenda, scrive il Corriere che ha avuto accesso ai documenti allegati all’esposto al Csm, che inizia nel 2012 con il giudizio di separazione. Il giudice stabilì “l’inadempimento parziale nel versamento dell’assegno di mantenimento» e autorizzò il sequestro «dei beni dell’Avv. Armao, fino alla concorrenza dell’importo di € 600.000».
Da lì sarebbero iniziate le manovre di Armao per non pagare. A fine febbraio 2013, “al fine di rendere inaggredibili i suoi beni immobili”, Armao avrebbe firmato un preliminare di compravendita a favore della nuova compagna per una casa e un box a Palermo e un altro per una «villa, un magazzino e otto terreni, siti a Pantelleria” per un valore “complessivamente stimato in € 1.559.400”. Venti giorni dopo vende a Giusi anche “un’imbarcazione di 12 metri (Cigala Bertinetti) per il corrispettivo di € 5.000,00, un corrispettivo molto inferiore al valore di mercato del bene”. Il Corriere aggiunge che “i beni immobili di maggior valore», una casa palermitana vicino al teatro Massimo e una a Roma nei pressi di piazza di Spagna, “risultano essere intestati a società estero-vestite riconducibili allo stesso Armao e gli altri beni immobili dell’Armao risultano o gravati da ipoteche volontarie di rilevante importo, o promessi in vendita alla Dott. Giusi Bartolozzi o al padre di Gaetano Armao, il quale, dal marzo 2013, risulta essere promissario acquirente dei beni immobili da lui stesso donati al figlio”.
L’ex moglie aggiunge che “Armao risulta, per sua stessa ammissione in giudizio, debitore anche nei confronti del Fisco, e in particolare dell’Ente Riscossione Sicilia, giusta il pignoramento notificatogli in data 2 febbraio 2017, dell’importo di € 380.455” al punto che “il suddetto Ente ha iscritto ipoteca su due immobili di sua proprietà”.
E si arriva a pochi mesi fa quando, sulla base di una scrittura privata, Bartolozzi pignora lo stipendio di poco inferiore a sette mila euro che Armao percepisce dalla Regione. Vivono insieme, ma lei le blocca gli emolumenti. Il provvedimento è del giduice delle esecuzioni mobiliari del Tribunale di Palermo che ha dovuto prendere atto della scrittura contabile di cui no si conosce il contenuto. Si tratta della stessa sezione del Tribunale dove Bartolozzi ha prestato servizio. Quando venne fuori la notizia Armao disse di non volere rilasciare commenti perché riteneva che si trattasse di un fatto privato.
In un post su Facebook Armao scrive: “Impossibilitati a censurare la mia azione politica ed amministrativa puntano solo a screditarmi come persona e pur essendo noto a tutti che facendo politica ci straperdo, ma lo faccio credendo nei miei ideali. Regolarmente, ogni volta che mi impegno per la mia terra. Ma non ci riusciranno neanche stavolta”.