Il federalismo fiscale, così com’è, danneggia le regioni a Statuto speciale e la Sicilia non ci sta. Dopo l’impugnazione della giunta isolana del decreto sul federalismo fiscale davanti alla Corte Costituzionale, l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha scritto al presidente della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia, per chiedere che sia la commissione paritetica e non Roma, in via unilaterale, a occuparsi della perequazione infrastrutturale. Armao inoltre rassicura sui rapporti con Confindustria e chiede al governo centrale lo sblocco dei fondi Fas per il credito d’imposta.
Assessore Armao, la Regione ha impugnato il federalismo fiscale davanti alla Corte costituzionale e lei personalmente ha scritto una lettera a Enrico La Loggia. Cosa non va nel decreto e cosa chiedete?
“Sono due iniziative diverse che convergono sullo stesso principio: vogliamo partecipare al percorso del federalismo fiscale nel rispetto dello Statuto siciliano, che è il riferimento costituzionale a cui dobbiamo attenerci. Questo deve valere non solo per il federalismo fiscale municipale, come è stato per quello regionale, ma anche per gli altri decreti attuativi che non possono invadere il campo della trattativa fra Regione e Stato. Ai sensi della legge 42 del 2009 e dello Statuto, alle regioni a Statuto speciale si applicano solo tre articoli della legge e comunque il federalismo deve essere applicato mediante una trattativa a parte, diversamente da quanto accade per le regioni a regime ordinario. Per il federalismo fiscale municipale, la clausola di salvaguardia non opera a tutto campo ma dice che alcune norme di quel decreto si applicano anche agli enti locali della Sicilia, il che, insieme ai minori trasferimenti statali, comporterebbe per la Sicilia una decurtazione di 700 milioni di euro. Ho chiesto inoltre al presidente La Loggia di applicare la clausola di salvaguardia, altrimenti si determina un’alterazione del modello delineato dalla legge sul federalismo e dallo Statuto che prevede che le regole sulle perequazione infrastrutturale siano oggetto di negoziato e permettano il superamento del divario fra Nord e Sud”.
Nei rapporti con il governo nazionale pesa anche la questione dei fondi Fas. A che punto è la trattativa?
“La trattativa la sta portando avanti il presidente Lombardo con i ministeri competenti. Dobbiamo però evidenziare che il commissario europeo Hahn ha giudicato velleitario e incompatibile per molti aspetti dell’ordinamento europeo il Piano per il Sud predisposto dal governo”.
Il commissario dello Stato ha impugnato una parte del ddl sulla formazione professionale. Cosa succede ora?
“Martedì l’Ars espungerà dalla norma la parte relativa alla deroga del Durc e si procederà alla pubblicazione della legge. Non sono un deputato ma suppongo si procederà così”.
Domenica ci sono le elezioni: qualche previsione?
“Le elezioni amministrative nei grandi centri come Milano, Torino o Bologna, dove il numero dei votanti è molto elevato, possono avere una valenza nazionale. Ma da noi si vota in comuni medi e piccoli. Bisognerà leggere i risultati a urne chiuse ma non c’è alcuna contrapposizione fra l’attuale maggioranza e l’opposizione, ci sono candidature assai variegate e differenziate. Bisogna considerare caso per caso. L’importante è che ogni cittadino scelga chi votare con coscienza”.
L’Idv ha invitato il Pd a ricostruire l’alleanza di centrosinistra, lasciando Lombardo e togliendo il sostegno al governo. Vi preoccupa questa prospettiva?
“Io sono un tecnico, non un politico. In questo momento si sta facendo un notevole sforzo per innovare la Sicilia, non faccio distinzioni manichee ma quanto di nuovo si sta introducendo non si può ignorare. Chi vuole il nuovo deve fare scelte innovative”.
Si parla da tempo di un Lombardo quinquies, con l’ingresso politico di Pd, Udc e Fli. Crede sia ormai finito il tempo del governo tecnico?
“Questo lo lascio dire al presidente e alle forze politiche. Si sta facendo un lavoro significativo, i tempi del governo li decide il presidente e la maggioranza”.
I dissidi con Confindustria sono risolti?
“Confindustria difende le posizioni degli imprenditori e ha contestato un differimento del credito d’imposta. Ma abbiamo già spiegato che, nonostante avessimo accelerato l’iter, la responsabilità non è nostra”.
In seno alla maggioranza, c’è in atto uno scontro fra l’assessore Venturi e il presidente Lombardo legato ad alcune nomine. La rottura è stata ricomposta?
“Non c’è alcuno scontro né rottura, queste sono invenzioni giornalistiche. Semplicemente l’assessore ha delle idee e il presidente ne ha delle altre”.
Approvata la Finanziaria, su cosa si concentrerà adesso?
“Martedì abbiamo la votazione della commissione sul riordino delle partecipate che stiamo portando a un terzo dell’attuale, mediante una razionalizzazione e una riduzione dei costi. In più stiamo predisponendo una provvista finanziaria per il credito d’imposta, nonostante il blocco del governo. Il Piano per il Sud, che dovrebbe agevolare il Meridione, invece ha come effetto di bloccare credito d’imposta. E’ un delirio”.